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Autore Redazione :: 22 Luglio 2014

Per le Giornate degli Autori al Festival di Venezia si tratta dell’undicesimo anno. Gli organizzatori ringraziano per il supporto ricevuto in questi anni e il pubblico che ha seguito con vivo interesse una delle sezioni più stimolanti del programma

Giornate degli Autori 2014

Per le Giornate degli Autori al Festival di Venezia si tratta dell’undicesimo anno. Gli organizzatori ringraziano per il supporto ricevuto in questi anni e il pubblico che ha seguito con vivo interesse una delle sezioni più stimolanti del programma festivaliero.

Le Giornate degli Autori, promosse da Anac e 100 autori, si svolgerà nel corso degli undici giorni di programmazione. Il motto di quest’anno è molto ambizioso: “Scopriamo un nuovo pubblico per un cinema nuovo”. La sfida di Roberto Barzanti che presiede le Giornate e di Giorgio Gosetti che le dirige è tutta qui: una sfida aperta per i prossimi anni per uno svecchiamento deciso dei linguaggi e delle liturgie, per un cinema “giovane” nelle intenzioni e nelle esigenze.

Le opere prime potranno aggiudicarsi il Leone del Futuro – Premio Luigi De Laurentiis per il miglior debutto; poi il Label di Europa Cinemas (Programma Media) per l’opera europea migliore; il Premio Fedeora (federazione della critica euro-mediterranea) per il miglior esordio e film. È previsto anche un premio in denaro, il “Venice Days”, di ben 20.000 euro che saranno divisi tra regista e distributore dell’opera. Il Gruppo BNL Paribas mette in palio un premio che raccoglierà i voti degli spettatori accreditati.

La selezione nelle premesse e promesse punterebbe l’attenzione sul linguaggio giovanile, o meglio sulle mille facce di una giovane generazione, nella quale le espressioni più ricorrenti sono quelle di inquietudine, disagio e rabbia. La ricerca di nuovi linguaggi è passata dalla selezione di ben 678 lungometraggi, dai quali si è arrivati a 20 film.

Grande fermento semi glamour per i personaggi che saranno ospitati alla Villa degli Autori.

Ecco una lista incompleta: Laurent Cantet, Sandra Ceccarelli, Alex de la Iglesia, Ivano De Matteo, Kim Ki-duk, Pietro Marcello, Alina Marazzi, Costanza Quatriglio, Giovanna Mezzogiorno, Alice Rohrwacher, Roberto Citran… la lista è a detta degli organizzatori destinata comunque a modifiche e allungamenti.

Il programma:

Fuori competizione, One on One di Kim Ki-duk , che non lesina violenza, in quanto la storia tratta il rapimento e lo stupro di una ragazza.

Dall’Argentina El 5 de talleres di Adrián Biniez, che affronta di petto disagi sociali di un paese, laddove il protagonista Patón si scontra con la fine dei suoi sogni, compresa la squadra in cui gioca a calcio per cui è capitano.

Grande attesa per il nuovo film di Laurent Cantet, Retour à Ithaque, derivata dal romanzo cubano di Leonardo Padura. È la storia di 5 amici che festeggiano il ritorno dall’esilio di Amadeo dopo sedici anni.

La commedia degli equivoci Before I Desappear di Shawn Christensen, già vincitore dell’Oscar nel 2013 per il cortometraggio Curfew, da cui è derivata quest’opera prima di lungometraggio.

Ivano De Matteo, dopo Gli equilibristi, presenta una commedia ancora attenta a sviluppi drammatici, I nostri ragazzi. Con Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbora Bobulova.

Nella Francia del 1959 è ambientata Les nuits d’été di Mario Fanfani, che insieme alla sceneggiatrice Gaëlle Macé (Grand Central) si è ispirato a documenti sul travestitismo maschile degli anni cinquanta e sessanta.

Tratto dal libro omonimo di Enrico Deaglio è Patria di Felice Farina, che racconta le storie di operai impiegati e sindacalisti quando la loro fabbrica sta per chiudere.

Christophe Honoré porta a Venezia Metamorphoses, ispirato proprio a Ovidio, con Giove, Bacco, Orfeo, Europa: la contemporaneità coi suoi luoghi abitati e percorsi da miti e figure millenari.

Tussen 10 en 12 di Peter Hoogendoorn, racconta la storia di due poliziotti che devono portare una notizia a una famiglia, notizia che sarà determinante per la vita di altre persone.

The Goob di Guy Myhill, una storia di seduzione tra adolescenti, ma anche di crescita e maturità verso l’età adulta.

Asha Jaouar Majhe (Labour of Love) dell’indiano Adityavikram Sengupta, storia di coppia e familiare ambientata a Calcutta, sullo sfondo di una crisi economica sempre più devastante.

Dall’Olanda JP Valkeapää presenta He Ovat Paenneet – They have escaped, la storia di un ragazzo, addetto al servizio civile, che si innamora di una paziente del centro in cui si trovano adolescenti con vari problemi. I due alla fine scappano insieme a bordo di un’auto rubata.

Infine, fuori competizione, Messi di Alex de la Iglesia, dedicato al grande campione argentino, magari ridimensionato dal recente Mondiale. Il film è realizzato con filmati d’archivio e altre riprese girate con attori.

Della sezione WOMEN’S TALES, dedicata alla creatività femminile fanno parte: la regista So Yong Kim con Spark and Light, la storia di Elizabeth che ha ricevuto da poco un messaggio. L’auto della ragazza è in panne. Fuori si gela, intorno non ci sono segni di vita. Elizabeth non può fare altro che aspettare tra splendidi e surreali paesaggi islandesi che si fondono con i suoi ricordi.

L’altra opera è Somebody di Miranda July. Il film presenta un sistema di messaggistica radicalmente nuovo inventato dalla regista. Con questa tecnologia, i personaggi, fra cui la stessa July, litigano, si riappacificano e fanno l'amore.

 

 

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