Poche ore ci separano dalla cerimonia di premiazione del Festival di Cannes 2015: stando alla critica, agli applausi e al mood generale, il film da battere per la corsa alla Palma d'oro sarebbe "The Assassin" del maestro taiwanese Hou Hsiao-hsien
Ultime riunioni per la giuria del Festival di Cannes 2015, composta quest'anno, tra gli altri, dai fratelli Coen (presidenti), Guillermo Del Toro, Jake Gyllenhaal e Xavier Dolan. È sempre difficile prevedere i vincitori dei Festival internazionali, dato che, al contrario di altre premiazioni come gli Oscar e i Golden Globe, qui a decidere le sorti delle pellicole sono solamente una manciata di persone, che per di più cambiano di anno in anno.
Non rimane dunque che provare a captare le vibrazioni in aria, gli applausi in sala, le recensioni dei critici: se su di loro ci dobbiamo basare, a spartirsi i premi più importanti potrebberro essere quattro titoli: il favorito e osannatissimo The Assassin di Hou Hsiao-hsien, appena finito nella copertina di Libération con la didascalia "La nostra Palma d'oro"; Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino (chissà se i Coen, Sienna Miller, Gyllenhaal o Del Toro non abbiano proprio votato per La Grande Bellezza agli Oscar 2014?); l'applauditissimo Mountains May Depart di Jia Zhang-Ke; e l'outsider Saul Fia dell'esordiente ungherese László Nemes, un duro e crudo film ambientato nei campi di sterminio nazisti, definito dall'Hollywood Reporter “un'intensa discesa negli inferi".
E nonostante Mia madre di Nanni Moretti sia il preferito dei critici francesi per la Palma d'oro, noi pensiamo ancora che sia invece più probabile che vinca la coppa come Miglior Attrice, anche se Margherita Buy se la dovrà vedere con la temibile Cate Blanchett di Carol e la Marion Cotillard di Macbeth. Tra gli attori, grande tifo per Michael Caine e Harvey Keitel, protagonisti di Youth – La giovinezza: secondo indieWIRE, trattasi delle loro migliori performance da anni a questa parte. Con i due, si unirà poi nella mischia il Michael Fassbender di Macbeth, interprete il cui talento è ormai stato comprovato da diversi anni, e basti pensare a pellicole come 12 anni schiavo o Shame. Ma anche qui, attenzione all'outsider, ovvero lo sconosciuto Jesuthasan Antonythasan, protagonista di Dheepan di Jacques Audiard: se la giuria pensasse che premiare Caine o Fassbender possa risultare troppo banale e ovvio, allora puntate i soldi sull'attore dello Sri Lanka.
[Leggi anche: I critici francesi tifano "Mia madre" di Nanni Moretti per la Palma d'oro]
Ma alla fine della fiera, mai come quest'anno la corsa per i premi cannensi ci sembra così aperta e scottante. Che ne sarà, ad esempio, del Sicario di Denis Villeneuve, che almeno sulla carta sembrava proprio l'opera più affine al mood dei Coen? E Il racconto dei racconti di Matteo Garrone? Non rimane che attendere la cerimonia finale prevista domenica 24 maggio.
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