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Autore Silvia Ricciardi :: 11 Giugno 2015

Quali sono i pensieri più reconditi delle grandi menti cinematografiche? Ecco una classifica di cinque più belle citazioni provenienti da grandi registi del presente e del passato

David Lynch

Quali sono le più belle citazioni pronunciate dai grandi maestri del cinema? Quali sono i pensieri orditi dalle grandi menti che hanno partorito film geniali e complessi? Scopriamo passo dopo passo la classifica, suggerita da Alternative Reels, delle cinque più belle citazioni provenienti dai grandi registi del presente e del passato.

“Non mi focalizzo sulla tecnica. Le idee dettano tutto. Devi essere sincero riguardo le tue idee altrimenti finirai per morire”, queste le parole di uno dei maestri del cinema contemporaneo ideatore di pellicole dall’oscuro significato, dove il conturbante regna sovrano. Uno dei suoi capolavori è Mulholland Drive. Stiamo parlando di David Lynch, che in questa massima afferma come le idee inconsce dominano il raziocinio, finendo per determinare la forma del suo cinema, un salto onirico tra immagini conturbanti avvolte dal mistero.

“Per dirigere un’inquadratura è richiesta la fuoriuscita dalla solitudine individuale e il controllo della costruzione di un piccolo mondo”. Questo è quanto espresso da John Huston (1906-1987), uno dei padri del cinema hollywoodiano dei cosiddetti Anni d’oro. Il regista che ha trionfato con Il tesoro della Sierra Madre, vincitore del Premio Oscar sia per Miglior regia sia per Miglior sceneggiatura nel 1949, sottolinea la necessità per un regista di saper edificare un piccolo mondo e saper tenere le redini in mano dell’artifizio creato.

“Quando inizi a girare hai il desiderio di fare il più bel film al mondo, ma quando ci sei dentro, vuoi semplicemente portarlo a termine facendo in modo che sia un prodotto accettabile e non imbarazzante”. Chi ha asserito questo commento? Il fautore è Francis Ford Coppola, il genio creativo de Il padrino e Il padrino – Parte II che, con sincerità, si sofferma sulle ambizioni più alte di ogni filmmaker, accennando alle preoccupazioni che non solo i registi alle prime armi, ma anche i grandi maestri devono affrontare.

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“Il cinema non è un’arte predisposta a filmare la vita: il cinema è qualcosa tra l’arte e la vita. Diversamente dalla pittura e dalla letteratura, il cinema sia dà alla vita, sia prende qualcosa da essa e personalmente cerco di rendere questo concetto nei miei film. Sia la letteratura che la pittura esistono come forme d’arte sin dall’inizio, il cinema no!”, così afferma il critico dei Cahiers du Cinema Jean-Luc Godard, spiegando la differenza tra la Settima Arte ed il mondo dell’arte più canonica.

Ed ecco arrivare alla citazione che ricopre il primo posto nella classifica. “Il film come il sogno, il film come la musica. Nessuna forma d’arte riesce ad andare oltre la comune coscienza come invece riesce a fare il film, dritto verso le nostre emozioni, scavando nella crepuscolare stanza dell’anima”. Ingmar Bergman (1918-2007), una delle personalità più imponenti del mondo cinematografico, non poteva non affermare la centralità dell’analisi interiore: il film scava dentro l’essere umano, raggiunge quelle regioni più misteriose dell’animo e riporta in superficie antichi misteri attraverso allusioni e metafore simboliche, proprio come Bergman adora fare nelle sue opere.

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