Dopo sette anni dal suo ultimo lavoro esce "Anomalisa", un film in stop motion coraggioso e intimo in cui si parla di sesso e depressione
In un mercato hollywoodiano saturo di remake e sequel, di film con protagonisti supereroi, vige la legge del più forte, dei potenti mezzi, degli effetti speciali, delle storie che evadono dall’ordinario. Sembra quasi che si stia perdendo il coraggio di investire in progetti nuovi, diversi, intimi. Ed è lì che subentra il cinema d’animazione che in questo periodo sembra aprirsi sempre di più al reale, sembra voler indagare il mondo sconfinato delle emozioni.
Charlie Kaufman è lo sceneggiatore degli stati d’animo, la sua fantasia è allo stesso tempo visionaria e concreta e negli anni ci ha regalato grandi storie come quelle di Essere John Malkovich e Se mi lasci ti cancello. Sette anni dopo il suo esordio alla regia con Synecdoche, New York è tornato a dirigere – insieme a Duke Johnson - un suo testo, Anomalisa.
Il film in stop motion è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e uscirà negli Stati Uniti il prossimo 30 dicembre. È la storia di un uomo in viaggio d’affari che si ritrova in una camera d’albergo a Cincinnati e che realizza di sentirsi disperatamente solo. È la storia del suo incontro con Lisa, una donna insicura ed impacciata che come lui al suo interno è fatta di ingranaggi.
Come mai così tanto tempo tra un lavoro e l’altro? È proprio Kaufman il primo ad ammettere di aver ricevuto moltissime porte sbattute in faccia; nessuno aveva abbastanza fiducia nel suo progetto ed è per questo che il film è stato autofinanziato grazie ad una campagna realizzata su Kickstarter. Anomalisa ce l’ha fatta ed è un’opera piena di grazia che dimostra come l’animazione riesca a parlare di sesso e depressione in modo esplicito, di come la voce sia un aspetto fondamentale nel lavoro di un attore.
[Leggi anche: Recensione di Anomalisa | L'umanesimo in stop motion di Charlie Kaufman]
C’è da sperare che Kaufman non debba più rallentare o rinunciare alla sua creatività solo per i timori delle alte sfere che preferiscono non rischiare. È un artista capace di portare la psicologia e i sentimenti sullo schermo in un modo unico, dev’essere libero di continuare a farlo.
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