Le industrie creative inglesi si riuniscono nel post-Brexit

Autore Erika Favaro :: 12 Luglio 2016

In questi giorni si sta formando una commissione il cui compito sarà quello di analizzare le conseguenze dell'uscita della Gran Bretagna dall'UE

Qualcuno credeva che dopo il referendum inglese per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea tutto sarebbe cambiato da un giorno all’altro. E invece no, tutti sappiamo che il “leave” ha vinto, ma quasi nessuno sa esattamente cosa succederà da adesso in poi. Il settore dell’industria creativa ha da subito manifestato un po’ di preoccupazione visto che il cinema inglese ha da sempre usufruito dei finanziamenti europei che da adesso potrebbero non essere disponibili per la Gran Bretagna.

Un’altra questione su cui urge fare chiarezza riguarda le co-produzioni: d’ora in avanti infatti potrebbe essere molto costoso e burocraticamente più complicato per i britannici collaborare con gli altri paesi.

Per quanto riguarda il settore di cui ci occupiamo su questo sito qualcuno sta tentando di rimboccarsi le maniche e infatti è notizia di questi giorni la costituzione di una Commissione dell’Industria Creativa (Creative Industries Council). Un gruppo di lavoro formato da professionisti dell’audiovisivo (ma non solo) che avranno il compito di definire le opportunità e le questioni legate all’uscita della Gran Bretagna dalla UE.

L’intenzione è quella di “darsi da fare” e non abbattersi, cercando di fare necessità virtù e quindi di capire quali saranno gli aspetti positivi della Brexit per il cinema e le altre arti.

A questi professionisti è stato chiesto di studiare la situazione e trovare soluzioni concrete che dovranno essere illustrate al governo all’incirca verso la metà di agosto.

L’organizzazione riunisce alcune delle istituzione e delle industrie più forti e conosciute del Regno Unito tra cui l’Arts Council England, il British Council, la British Film Commission, il BFI, Creative England e il Department of Culture, Media & Sport.

A presiedere questo consiglio sarà John McVay il quale è intenzionato a far rimanere l’industria creativa britannica ai primi posti nelle classifiche mondiali.

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