Manifestanti all'anteprima mondiale di "Deepwater Horizon" di Peter Berg

Un centinaio di manifestanti si sono presentati all'anteprima mondiale al TIFF del film Deepwater Horizon di Peter Berg, un film che - lo ricordiamo - ripercorre tutte le tappe del disastro ambientale del 20 aprile 2010, dove morirono 11 persone e furono rilasciati in mare tra i 5 e i 10 milioni di litri di petrolio.

I partecipanti alla manifestazione hanno approfittato della forte tematica del film per protestare contro la costruzione del Dakota Access Pipeline, un oleodotto di 1170 miglia situato nel North Dakota, che servirebbe al trasporto di petrolio greggio dal campo Bakken fino all'Illinois, passando attraverso l'Iowa. Secondo i manifestanti - che in gran parte sono nativi americani, in particolare membri della Standing Rock Sioux Tribe - il progetto da 3,8 miliardi di dollari non solo metterebbe a rischio moltissimi siti culturali, ma potrebbe inquinare gran parte delle forniture d'acqua nella zona.

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Le proteste sono iniziate di fronte alla Roy Thomson Hall, la sede della proiezione di Deepwater Horizon, per poi estendersi fino alla zona del centro, causando interruzioni del traffico e forti disagi, come avviene ormai da settimane negli Stati Uniti a causa dell'oleodotto.

Il 9 settembre il governo federale ha bloccato temporaneamente la costruzione, riconoscendo che le denunce presentate dai membri della Standing Rock Sioux Tribe non erano state prese in considerazione nel giusto modo.

Intanto il film di Peter Berg è stato apprezzato dal pubblico di Toronto per la sincerità con cui ha mostrato la tragedia del 2010, focalizzandosi in particolare sull'umanità e l'eroismo delle persone presenti sulla piattaforma, che sacrificarono le proprie vite per impedire il disastro. Peter Debruge di Variety dichiara:" Deepwater Horizon è un film straordinariamente emozionante, e potrebbe diventare uno dei maggiori successi di questo autunno".