Nel corso del Festival di Telluride, Pablo Larraìn ha rivelato alcuni aspetti del suo nuovo film su Jackie Kennedy
Nel corso del Festival di Telluride è stato proiettato Neruda di Pablo Larraìn. Il regista cileno, noto per i suoi lavori come No e Post Mortem, ha paertecipato ad un incontro di "domande e risposte", nel corso del quale ha parlato di molte cose.
Sulla politica ha stupito l'audience, quando ha affermato che la sua famiglia era sostanzialmente di destra. Eppure non finisce di sottolineare l'importanza politica di ogni film, anzi ha sostenuto che ogni film è politico. Neruda poi, è un formidabile ritratto di quell'epoca in cui visse il poeta, durante la dittatura di Pinochet dagli anni settanta fino ai novanta.
Larraìn ha poi citato alcune sue preferenze cinematografiche, cineasti che spesso erano proibiti nel suo paese. Tra questi Robert Zemeckis (Riitorno al futuro) e Werner Herzog, il cui Fitzcarraldo, con la nave spinta a forza dalla gente è una metafora del lavoro del filmmaker ed anche della vita.
Infine, Larraìn ha parlato del suo nuovo film su Jackie Kennedy, Jackie, che sarà domani al Festival di Venezia, per poi sbarcare in quel di Toronto.
Sembra che abbia avuto una parte importante nel progetto anche Darren Aronofsky, produttore, il quale gli avrebbe proprio chiesto di realizzare un film su Jackie Kennedy, ma con una sceneggiatura molto lontana dalla presunta realtà, concentrata proprio nei giorni dell'attentato al marito John, il funerale e il nuovo presidente Lyndon Jonhson. Larraìn ha subito preso in considerazione il consiglio, chiedendo però che l'interprete protagonista fosse la Natalie Portman del Cigno nero. Così è stato.
Il film in Italia sarà distribuito nelle sale da Lucky Red, presumibilmente nel 2017.
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