Apre oggi il Venice Film Market, angolo del Festival di Venezia dedicato all'industria. Grandi assenti sono molte compagnie americane (le quali hanno scelto Toronto), ma a rimanere è comunque una forte presenza dei maggiori distributori europei
Apre oggi il terzo anno del Venice Film Market, angolo del festival lagunare dedicato all’industria. Grandi assenti, come è ovvio che sia, sono molti distributori americani, che senza pensarci due volte hanno preferito organizzare il loro viaggio nel più vasto Festival di Toronto. Ma il mercato veneziano può dirsi comunque soddisfatto, in quanto è presente una forte fila di europei. Al contrario del caotico Cannes, quello del lido è infatti un market che promette di essere meno formale e stressante, un luogo dove fare affari mentre si sta sorseggiando del buon cappuccino nella terrazza dell’Excelsior o in qualche spazio lounge. Così, nonostante manchino i grandi nomi statunitensi, abbiamo comunque in laguna importanti case come la Match Factory, Fortissimo, Wild Bunch, Concorde, Pathe, BAC Films, Prokino e tante altre. Immancabili anche i Film Funds del vecchio continente, i quali contribuiscono a formare i 400 accreditati Industry di quest’anno.
Siamo solo all'inizio e alcuni affari sembrano già essere andati in porto. La compagnia tedesca Films Boutique, ad esempio, ha acquistato i diritti internazionali di due pellicole, Short Skin di Duccio Chiarini ed El Cinco di Adrian Biniez’s. Non male, soprattutto per Chiarini, esordiente italiano qui al lido grazie ai finanziamenti della Biennale College. Buona anche l’accoglienza a The last hammer blow (Le dernier coup de marteu) di Alix Delaporte: la pellicola deve ancora avere la sua proiezione ufficiale, ma è già stata comprata da territori come l’Australia, Nuova Zelanda, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi. Per quanto riguarda la Francia invece, la BAC Films si è guadagnata la distribuzione di The President (Mohsen Makhmalbaf) e Hungry Hearts (Saverio Costanzo).
Il business continuerà nei prossimi giorni tra panel, conferenze, workshop, festicciole a base di cocktail e proiezioni privatissime nella piccola e intima Sala Pasinetti. Insomma, forse anche la Mostra del Cinema di Venezia ha finalmente capito l’importanza di un mercato all’interno del suo Festival. A condurre le operazioni è ancora una volta Pascal Diot (già uomo dietro il Dubai Filmmart): la strada è ancora lunga, ma intanto i primi passi sono stati fatti.
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