Les Amandiers - Forever Young di Valeria Bruni Tedeschi
Eros e thanatos e amour fou per il teatro assonanza tra Amandiers ed "Amantes", l'opera necessariamente retrò di Valeria Bruni Tedeschi
Eros e thanatos e amour fou per il teatro assonanza tra Amandiers ed "Amantes", l'opera necessariamente retrò di Valeria Bruni Tedeschi
Ma quel luogo nasce dalla presa di coscienza contro la guerra e come casa della cultura, la costa della mandorla, dove molti anni fa, nel 1968, fu proiettato il film di Jori Ivens, Loin du Vietnam, insieme a William Klein, Claude Lelouch, Agnès Varda, Jean-Luc Godard, Chris Marker e Alain Resnais. Come dire, un pezzo di storia francese importante, dell'immaginario cinematografico e non solo.
E poi da lì, quasi negli anni ottanta, la fondazione di un centro nazionale di teatro di Nanterre. Valeria Bruni Tedeschi si forma qui, durante la direzione di Patriche Chereau che va dal 1982 al 1990.
Il film prende i passi da una nota autobiografica, ma diventa una preziosa sintesi di un cinema che non esiste più. Siamo di fronte a pezzi fondamentali di Nouvelle Vague. Da una parte c'è lo sguardo sull'alter ego, quello tra François Truffaut e Jean Pierre Leaud, che per Tedeschi corrisponde alla bravissima attrice Nadia Tereszkiewicz che interpreta Stella e poi l'amour fou che attraversa tutto il cinema francese. Mentre l'attenzione alla generazione giovane, alla loro formazione e crescita, ricorda tanto la delicatezza di Eric Rohmer, con tutti i suoi protagonisti giovanissimi in cerca di amore e senso della vita.
Ma c'è anche thanatos, la morte dietro l'angolo, perché il desiderio di vita è così profondo ed avidissimo, da ricordare quella fretta fassbinderiana, tutto velocemente. Così i personaggi bevono profondamente ogni piccolo evento, ogni minima occasione, per fare sesso con gli altri compagni di teatro, per superarsi nella loro esperienza con la scuola di Chereau (Louis Garrel) e Pierre Romans (Micha Lescot), non rinunciando alle allettanti esperienze di tutte le droghe allora più diffuse, eroina e cocaina.
Così il loro percorso è un po' quello dannato tra amanti del ponte Neuf, Jim Morrison e Jimi Hendrix... Tra gloria del sogno americano a contatto con la famosa Actor's Studio di Lee Strasberg che morirà giusto nel 1982.
La Tedeschi filma sempre con tanti close up, siamo sempre molto vicini in tutti i sensi a qualunque sfumatura espressiva di questi corpi che esplodono letteralmente in un coacervo di sensi, dal culetto mostrato ad alcuni maschietti vogliosi, alla scorreggia nella toelette per ridere e fare amicizia.
La vita di questi attori ragazzi è tutta qui, tesa nel materialismo più innocente, anche la sigaretta sempre accesa, la corsa in auto per cogliere qualche brivido ed infine la scoperta dell'abisso. Che la vita è come una bilancia con due piatti e non appena il bilancino degli eccessi è colmo, tutto può accadere, la disperazione aggressiva di Chereau tra i fiumi di cocaina, l'insegnante newyorchese che non va a letto con un uomo da sette anni, la dose di eroina fatale per Etienne, la minaccia allora terribile dell'AIDS... Tutte questioni che questi personaggi mettono nel conto. Pazienza! Basta il risultato di un test negativo per urlare di gioia e continuare a vivere!
E tutto questo avviene come in una danza vorticosa, due ore e passa di film, in cui si è davvero immersi in quel mondo, gli anni ottanta dove si correva a rispondere ad un telefono fisso lontano per ricevere la notizia di essere diventato padre o la più infelice, quella della morte dell'amante.
Un altro mondo, un'altra vita. Né giusto, né sbagliato. Certo lontano da tante ipocrisie di oggi e più concentrato sulle relazioni umane e sul corpo, sulla verità che vien fuori, non solo come pratica teatrale, e che è anche l'intensità di questa opera. Al di là del bene e del male. E soprattutto al di là delle pronte polemiche per la questione delle accuse di stupro a Sofiane Bennacer (l'Etienne amante di Stella) e guarda caso anche di Valeria Bruni Tedeschi... Vita e arte che si mescolano sempre... Siamo schiavi dell'indissolubile legame, almeno alcuni.
Dall'altra parte l'illustre maggiordomo che conferma un'altra tesi, infatti, quella che se scegli la vita di artista, attore, cantante, musicista ecc. la tua vita non sarà più la stessa, sarà legata al destino dell'arte sempre immersa tra Eros e Thanatos, tra vita vissuta intensamente e morte violenta. Stella/Tedeschi forse ci prova timidamente e sogna di liberarare il suo amante dalla dipendenza, ma la vita va sempre oltre, fuori dal controllo... immaginato.
Voto della redazione:
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