Recensione di "Il Consigliori" (Counselor at Crime) (Italia/Spagna 1973)
Recensione del mafia-movie diretto da Alberto De Martino nel 1973 con Tomas Milian e Martin Balsam. Appena distribuito in home video dopo tanti anni, in un purtroppo mediocrissimo dvd della Twelve Entertainment/01
“Il Consigliori” è un film poliziesco del 1973. Martin Balsam, protagonista regolare in questo tipo di film,interpreta Don Macaluso, un potente boss della malavita di San Francisco, e dedito a diversi commerci illegali, ma non alla droga. Il suo consigliori è interpretato da Tomas Milian, appena uscito di prigione. È felice di vedere ancora una volta il suo Don ad attenderlo fuori dalla prigione, ma adesso vorrebbe vivere tirando diritto, e svolgere la sua professione di avvocato. Macaluso non è troppo felice, ma essendo Tomas Accardo per lui come un figlio d’oro, gli permette di uscire dalla famiglia. Una volta che questo accade, Vincenzo Garofalo interpretato da Francisco Rabal diventa scontento e vuole prendere il suo posto nella famiglia, ovviamente come “capo”. Così inizia una guerra tra le fazioni rivali, grazie anche agli agganci che Garofalo ha nella polizia di San Francisco. Ma il Consigliori non può sopportare di vedere il suo don braccato e sotto grande pericolo, per questo decide di mttersi ancora una volta al suo fianco. Questo “mafia-movie” di De Martino nell’evidente scia de “Il Padrino”, ha tutti gli elementi di un film d'azione e molti dei valori di alcuni famosi titoli del filone. Ci sono grandi incontri tra boss durante delle cene nei ristoranti, tra cui appare anche Eduardo Fajardo, in quota alla co-produzione spagnola, numerose sparatorie, due bell’inseguimenti di auto, e una grande storia. L’ottimo rapporto tra Milian e Balsam in un ruolo più sottile del solito, è qui reso molto speciale. Ci sono grandi immagini urbane di San Francisco e della Sicilia rurale nel finale della storia. Riz Ortolani offre una grande colonna sonora e la direzione di Alberto De Martino (che tre anni dopo tornerà a girare in Nordamerica, in Canada, per “Una Magnum Special per Tony Saitta”) offre una buona prova. Un must per i film di gangster e per gli appassionati di cinema di genere italiano.
‘'Il Consigliori’' offre anche una interpretazione diversa dalle altre del periodo e più vicina a quelle di dieci anni prima nei film d’autore italiani, da parte di Tomas Milian, qui sommesso e introverso. Buona prova di questo è nella sequenza iniziale dell’uscita dal carcere, accolto da Martin Balsam, il boss per cui è come un figlio. Il quale non vorrebbe lasciarlo andare dalla famiglia, ma che pur riluttante accetta che Tomas voglia ottimisticamente rifarsi una vita retta e onesta, dopo la pesante condanna a cinque anni di prigione, appena terminati di scontare. Ma Tomas Il Consigliori, non può essere cambiato talmente tanto da poter lasciare che il suo boss venga condotto in guerra da Garofalo, impersonato da Francisco Rabal, il quale era insoddisfatto già da prima dello status quo, e ne approfitta per distaccarsi con i suoi uomini, andare contro la famiglia, generando così una guerra sanguinosa tra le fazioni rivali. Il Consigliori, appena sentito quello che sta succedendo alla radio, non può sopportare di vedere il suo boss scendere in strada armato assieme ai suoi uomini, senza che ci sia anche lui al suo fianco, e lo raggiunge nel suo rifugio. Questo porta alla migliore sequenza d’azione del film, una grande ed esasperata sparatoria ispirata alla realmente avvenuta strage di via Lazio a Palermo e che fu condotta da Riina, Bagarella e Provenzano, compresa un’altra che avviene canonicamente in un ristorante, e almeno un paio di bei inseguimenti d’auto. La relazione tra gli ottimi Balsam e Milian è qui ottimamente sviluppata nel turgore che si divide tra la difesa dell’”onore” e quella dell’affetto reciproco tra un padre e un figlio . Riz Ortolani offre ancora un'altra colonna sonora romantica e molto bella così tipica del suo stile, e Alberto De Martino si conferma quel regista di taglio internazionale alla Ferdinando Baldi, quali il nostro cinema di genere italiano una volta poteva vantare, oltre che molto abile per l’exploitation. Ragione per cui '’Il Consigliori’' è un must nel filone dei film italiani sulla mafia, e girati almeno in parte, in Sicilia. La sceneggiatura della parte siciliana si rifà apertamente a quella de “Il Padrino” pur senza molta originalità nella storia, Dagmar Lassander fa poco o nulla, ma il casting femminile in questo film non è importante essendo un poliziesco prettamente d’azione, e infatti a parte la prima metà a San Francisco, è più sentimentale e prevedibile, rispetto a quella in Sicilia, gli ultimi 15 minuti a Polizzi durante una processione religiosa e relativa fuga tra la folla di Garofalo e dei suoi uomini, inseguiti da Balsam e Milian, sono quelli più interessanti del film.
Purtroppo, l'appena distribuito dvd della nuova etichetta Twelve Entertainment, distribuita dalla 01, è mediocrissimo da non credere, e continua di fatto a proporre nel 2017 questo film nel mercato italiano come un vhs rip, quale era contenuto nel cheappissimo dvd da cestoni di supermercato, pubblicato una prima volta dalla Legocart nell'oramai lontanissimo 2000.
Addirittura, il nuovo dvd della Twelve Entertainment continua a proporre il film nel vecchio master scannatissimo, spacciato sul retro della fascetta per un 16:9 che è solo la "gonfiatura" deformante del 4:3. Per non parlare dei colori offuscati e dell'immagine slavata e scialba, con molti graffi e segni di spuntinature. Niente a che vedere col Blu-ray della tedesca Filmarte pubblicato due anni fa, da un nuovo inecceppibile master in formato originale panoramico, e a cui sarebbe bastato fare un dvdmux con l'audio in italiano.
Voto della redazione:
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