"Fast & Furious 7" in Cina, questa è una storia di record e di dollari sonanti
Questa è una storia iniziata il 12 aprile quando Vin Diesel, Paul Walker e compagni approcciano i teatri della Cina con il loro ultimo, spericolato, adrenalinico Fast & Furious 7. Questa è una storia di record e di dollari sonanti, che alla mezzanotte di quello stesso giorno aveva conquistato oltre 8 milioni in biglietti del cinema, che al termine del weekend d’esordio sarebbero diventati ben 68 milioni: mai così tanto, neppure per quell’altro film che lo scorso anno aveva scatenato commenti di stupore e incredulità, Transformers 4 - L'era dell'estinzione.
A quel tempo, si era tentata un’analisi del come sia possibile che un unico film trascini in sala tutta quella gente, e questa volta, ci tocca ripercorrere quelle riflessioni nel tentativo di capire come una produzione da 200 milioni di dollari abbia potuto moltiplicare per 5 volte le entrate nel solo territorio della Cina.
Fast & Furious 7 ha iniziato la sua corsa in un weekend rilassato per i cinema cinesi: in parole povere, le alternative erano poche e i diretti concorrenti d’oltreoceano, del tutto assenti. In secondo luogo, reduci dagli insegnamenti che i predecessori di successo come appunto il già citato Transformers, ma anche Iron Man 3, hanno insegnato, in Cina ci vuole: un plot chinese-friendly, una massiccia strategia di mercato sul territorio, un astronomico numero di schermi all’apertura e un sostegno sui network sociali che permetta di gonfiare il fenomeno durante tutta la durata del suo svolgimento. Una lista della spesa a cui non è mancato proprio nulla.
Oltre il 70% degli schermi presenti in Cina è stato dedicato al film di James Wan, ovvero oltre 10.000 schermi per un totale di circa 90.000 proiezioni giornaliere. Numeri che ci aiutano ad intendere quanta fosse la disponibilità distributiva per il pubblico interessato al blockbuster in questione. In principio, la campagna marketing che ha preceduto l’uscita del film si è dimostrata essere una delle più tranquille e indolori dal punto di vista della censura, dal momento che ha evitato i capitomboli in cui era incappato Nicolas Cage con Outcast o le brusche (e celeberrime ormai) inversioni di marcia a cui era stato costretto Tarantino ai tempi di Django.
[Ti potrebbe interessare: È la Cina a dettare il futuro del botteghino: lo dicono i Transformers]
Per quanto riguarda poi il sostegno dei fan, in Cina il fenomeno della massa di utenti di internet ha seriamente il potere di annientare un film o incoronarlo sul trono del mondo. Così è stato: il ping pong sui social e sui siti dedicati al cinema, tra cui Douban.com e Mtime.com, ha raggiunto la frequenza di un flipper impazzito. La votazione media degli utenti ha superato l’8 e Paul Walker è diventato uno dei temi più chiacchierati di sempre, avvolto nel dramma degli eventi che lo hanno purtroppo interessato.
Al di là delle giovani e dei loro messaggi nostalgici al divo, quel che non bisogna dimenticare di nominare per capire un fenomeno che rappresenta a tutti gli effetti un precedente, è la presenza delle automobili. Chi abbia un po’ di conoscenza della società cinese, saprà ben capire che in un Paese in cui la ricchezza si è maggiormente e rapidamente diffusa, dove le caratteristiche culturali e della società ne fanno un Paese che ha molto a cuore l’apparenza, il ruolo dell’automobile è prima di tutto un ruolo sociale. Non faccio fatica a credere che da qui a poco, e malgrado l’origine giapponese del marchio, spunteranno Toyota come funghi, nel tentativo di emulare lo status symbol veicolato dal film e ricordare l’ultima corsa di Walker. Non faccio fatica a credere che arriverà anche l'episodio 8, se anche privo di un componente della coppia perfetta Diesel-Walker. E non faccio fatica a credere che saranno altri i film meccanici che tutti i pubblici del mondo si dovranno sciroppare: se piacciono così tanto in Cina, per 400 milioni di dollari si farà lo sforzo di scriverne altri.
[Leggi anche: Il Paul Walker virtuale e l'era digitale degli attori in computer grafica]
Tuttavia, il sipario cala anche sui cavalli di Furious 7 perché è arrivato il momento di lasciare il palcoscenico alla compagine di Iron Man, Hulk, Thor, Capitan America e gli altri: il 12 maggio Avengers: Age of Ultron è uscito nelle sale di tutta la Cina e il testa a testa con il vincente Furious 7 sarà senza tregua. In fondo, se si dovessero sommare gli effetti già ottenuti singolarmente di recente da Iron Man, Capitan America e Thor, c’è da intuire che un nuovo record di incassi è in arrivo, senza ombra di dubbio.
Per condividere o scaricare questo video: TV Animalista
Facebook Comments Box