Per realizzare una grande scena occorre saper dosare i suoni, ma anche i silenzi sono fondamentali come in molto cinema di Martin Scorsese
Manco a farlo apposta oggi vi proponiamo un video che parla dell'arte del silenzio nel cinema di Martin Scorsese. La coincidenza è che il video saggio è stato realizzato nel 2014. Due anni dopo Scorsese realizza un film che si intitola proprio "Silenzio"....
Ma questo non ci stupisce più di tanto. Abbiamo una nostra tesi sui silenzi nel cinema di Scorsese. Si tratta di silenzi meditativi, che oltrepassano il senso drammaturgico di una scena, come è il caso di alcuni dialoghi. In questo senso crediamo che per comprendere meglio questa tesi il film ideale sia proprio quel Bringing Out The Dead del 1999 (purtroppo il titolo italiano se la cavava con "Al di là della vita", parole più banali di quelle originali forse anche un po' intraducibili).
In ogni caso questa tesi "trascendentale" trova conferma nell'altro film pienamente religioso (a tema) che è L'ultima tentazione di Cristo e naturalmente in Kundun, che forse avrebbe più relazione con il silenzio, ma non è al 100 per cento nelle corde di Scorsese (anche se lui da autore coraggioso si è spinto a realizzare un'opera che poggiava su un'altra filosofia religiosa). Sappiamo bene che Scorsese è ossessionato dal tema religioso che affiora bene nel contrasto tra disperata umanità e violenza. Questo contrasto tra Bene e Male ha bisogno di essere rappresentato in qualche modo: che sia sul ring o tra le pareti domestiche in Toro scatenato, ovvero in Gangs of New York, senz'altro una delle riflessioni più importanti sulla relazione tra civiltà e violenza. E il silenzio, che si può interpretare in tanti modi, ha sempre un suo ruolo importante.
Buona visione!
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