E per i nostri consigli cinematografici di oggi, ci addentriamo nel territorio della fantascienza, e più in particolare fra le invasioni aliene più imperdibili della nostra (breve) memoria, da "Essi vivono" a "La guerra dei mondi"
E per i nostri consigli cinematografici di oggi, ci addentriamo nel territorio della fantascienza, e più in particolare fra le invasioni aliene più imperdibili della nostra (breve) memoria. Senza andare troppo indietro nel tempo, ecco ad esempio l'adrenalinico La guerra dei mondi di Steven Spielberg, che riesce a superare l'originale del '53 (diretto da Byron Haskin) con un approccio virtuosistico perennemente catapultato al centro nevralgico dell'azione, tra pianisequenza da applauso e continue aggressioni al battito cardiaco.
Meno distruttivo, ma non certamente meno bello e importante è poi Essi vivono, una delle opere più riuscite del maestro John Carpenter che, senza dimenticare una forte dose d'ironia, si lancia nel genere realizzando un instant cult oggi forse un po' nostalgico (di un'idea di cinema), ma ancora così efficace sia come puro lavoro d'intrattenimento che di riflessione sulla società moderna e la maniera in cui noi tutti ci siamo resi schiavi di elite superiori, che siano essi alieni o semplici corporazioni.
Ancora: potete dire quello che volete su Roland Emmerich (“Tamarro!”, “Re delle americanate!”, “Un incapace come Michael Bay!”), ma è innegabile quanto una pellicola come Independence Day abbia segnato tutti gli anni novanta fino ad oggi. E l'ha fatto in tempi meno sospetti, quando i blockbuster sulle invasioni aliene non erano ancora tornati così in voga: il risultato è un film iperbolico, puro e gioioso entertainment per la massa di spettatori armati di popcorn e sano divertimento. Chi si ostina a sputarci sopra è palesemente in malafede.
E per immergersi nel passato, segnatevi assolutamente L'invasione degli ultracorpi di Don Siegel. All'epoca, il film fu una riflessione (volontaria o meno) sulla paranoia dilagante riguardo i comunisti nascosti sul territorio americano, ma evidentemente il fascino della pellicola non era tutto lì, dato che ancora oggi continuano a farne remake su remake. Nonostante la buona versione girata da Philip Kaufman nel 1978, però, il magnetismo emanato dall'originale rimane ancora quello più forte e appagante.
[Leggi anche: I film di fantascienza americani preferiti secondo The Hollywood Reporter]
Per chiudere in bellezza rimanendo nell'epoca d'oro di Hollywood, ecco La cosa da un altro mondo, girato nel 1951 da Christian Nyby ma con il sostegno di un produttore del calibro di Howard Hawks. Oltre a godere di un fascino retrò, trattasi di un'opera che ha sicuramente segnato il genere e la sua futura evoluzione, finendo forse per suonare più creepy di quanto intendesse seriamente essere. In ogni caso, la mano dell'autore di Scarface – Lo sfregiato e La signora del venerdì si sente eccome, e ci regala uno sci-fi eseguito con l'asciuttezza impeccabile del classicismo.
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