Perché "Birdman" non ha vinto il Leone d'Oro allo scorso Festival di Venezia? Questo si chiedono alcune testate e siti italiani, che non accettano che l'evento lagunare non abbia intuito il potenziale del film di Iñárritu, che ha vinto quattro Oscar
Nella notte di domenica scorsa Birdman del messicano Alejandro González Iñárritu si è portato a casa quattro degli Oscar più importanti, sbaragliando i concorrenti almeno nelle categorie principali. Tra le statuette sicuramente spicca quella per Miglior Film che, neanche tanto inaspettatamente, ha fatto partire una serie di polemiche proprio in Italia, luogo dove il film è stato ospitato in anteprima mondiale al festival di Venezia.
Lo scorso agosto, infatti, la serata inaugurale del festival aveva accolto la première del satirico film con protagonista Michael Keaton, attore caduto nel dimenticatoio dopo un iniziale successo nei panni di un supereroe (Birdman) che cerca di rimettersi in gioco con un'opera teatrale che lo metterà non poco in difficoltà. Il grande lavoro di metacinema, e anche di metateatro, del regista nativo di Città del Messico non riuscì però a guadagnarsi il Leone d'Oro - nonostante l'ovazione generale di pubblico e critica -, andato invece alla commedia surreale dello svedese Roy Andersson Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza. Ovviamente la decisione della commissione di Venezia scatenò già allora l'ira della stampa.
[Leggi anche: Recensione di Birdman | La svolta alla commedia di Iñárritu non convince]
La Stampa, una testata per tutte, e il sito di intrattenimento Dagospia hanno aspramente criticato la scelta veneziana, ironizzando sulla boria tipica di una giuria europea che snobba il prodotto con nomi famosi di Hollywood. In realtà da Venezia arrivano affermazioni che, come si suol dire, rivoltano la frittata, sostenendo che la vittoria di Birdman agli Oscar ha messo ancora di più in luce il palcoscenico del festival lagunare italiano.
"Se la più dinamica ed efficiente industria cinematografica del mondo affida anteprime mondiali di film che ambiscono a fare furore ai premi Oscar al Film Festival di Venezia, allora mi sembra che questo sia un importante segno del prestigio internazionale di cui la nostra manifestazione gode al giorno d'oggi", queste le parole di Paolo Baratta, presidente della Biennale.
Obiettivamente non è il caso di perdersi in un bicchier d'acqua simile, anche perché non è che chi vince il Leone d'Oro ha garanzia automatica di trionfo agli Academy Awards; pur vero che l'obiezione di alcune testate può anche avere senso dal momento in cui un capolavoro viene evidentemente snobbato e la risposta di Baratta non chiude le porte a future contro-obiezioni. Ma si sopravviverà anche senza Leone d'Oro al bellissimo film di Iñárritu.
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