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Autore Andrea Chimento :: 21 Novembre 2014

Alla New Hollywood sarà dedicata la retrospettiva principale del Torino Film Festival 2014

una scena di "Il laureato"

A Torino è ancora tempo di New Hollywood: dopo il successo della scorsa edizione, al Torino Film Festival 2014 sarà in programma la seconda parte di retrospettiva sullo storico “movimento” (se così si può definire) a stelle e strisce.
Sul finire degli anni Sessanta, negli Stati Uniti, una nuova generazione di autori diede vita a un nuovo modo di fare cinema, influenzato dalla nouvelle vague francese (e non solo) e maggiormente rivolto ai giovani grazie a scelte tematiche a loro più vicine (la droga; la ribellione; il desiderio di libertà).
Fu inoltre una vera e propria rivoluzione produttiva (tesa anche a contrastare il sempre più crescente successo del piccolo schermo): basti pensare a Easy Rider (1969) di Dennis Hopper che, a fronte di un budget di circa 400.000 dollari, riuscì a guadagnarne 60 milioni (!) in tutto il mondo.
Il primo titolo, in ordine cronologico, a essere presentato nella retrospettiva di Torino è Il laureato (1967) di Mike Nichols, il regista appena scomparso: uno dei manifesti dell’intera “New Hollywood” (Nichols sarà omaggiato anche con Conoscenza carnale, del 1971).

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L’ultimo, invece, sarà il cult Il grande freddo di Lawrence Kasdan. In mezzo, 22 lungometraggi pronti a essere visti e rivisti dai tanti cinefili che riempiranno le vie di Torino nei giorni della kermesse (21-29 novembre).

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Saranno proposte opere di registi come Steven Spielberg (Duel; Sugarland Express; Lo squalo), Martin Scorsese (L’ultimo valzer del 1976), Brian De Palma (Il fantasma del palcoscenico del 1974), Francis Ford Coppola (La conversazione del 1974), Arthur Penn (Piccolo grande uomo del 1970), Milos Forman (Taking Off del 1971), Jonathan Demme (Una volta ho incontrato un milionario del 1980), Karel Reisz (Guerrieri dell’inferno del 1978) e Sam Peckinpah (La ballata di Cable Hogue del 1970).
I fan del cinema di Michael Mann non potranno perdersi il suo potente esordio: La corsa di Jericho, del 1979, pensato per la televisione.
Da segnalare, tra i tanti, anche Americana (1981), diretto dall’attore David Carradine, Ucciderò Willy Kidd (1969) di Abraham Polonski, Un uomo oggi (1970) di Stuart Rosenberg, Una squillo per l’ispettore Klute (1971) di Alan J. Pakula, lo splendido Panico a Needle Park (1971) di Jerry Schatzberg e Salvate la tigre (1973) di John G. Avildsen.
Infine una curiosità: nel gruppo è presente anche Return of the Secaucus Seven (1979) di John Sayles, film che ha “ispirato” (e sono nate diverse polemiche riguardo la troppa somiglianza tra i due) il più noto Il grande freddo. A Torino, un confronto tra le due pellicole può davvero essere una curiosa e interessante esperienza di visione.

 

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