Diretto da Kim Han-min con il volto di Choi Min-sik, sbanca il botteghino coreano e diventa il film più visto di tutti i tempi: si chiama “The Admiral: Roaring Currents”
La tendenza era questa sin dall'alba del suo esordio a fine luglio: tuttavia non si pensava certo che The Admiral: Roaring Currents potesse dominare la storia del botteghino Sudcoreano sbaragliando tutti i competitors di sempre.
Si tratta, infatti, del film più visto della storia di questa cinematografia asiatica, che aveva, guarda un po' proprio come la vicina cinese, fino ad un pugno di giorni fa, Avatar come film dagli storici introiti. Invece, si ripete la storia già vista quest'anno, dell'inaspettato sorpasso: non sono i Trasformers a spopolare, ma una produzione locale firmata Kim Han-min. In data 30 luglio, alla sola prima serata di proiezione, il film era stato visto da quasi 700 mila coreani; alla volta del 17 agosto, questo numero era salito a oltre 14 milioni, che già superano l'ammontare di 13.6 milioni faticosamente conquistato da Avatar. E non è finita qui: la distribuzione è ancora in corso e Roaring Currents continua a sbaragliare un record dopo l'altro nei suoi miseri 19 giorni di vita distributiva: un figliol prodigo di casa CJ Entertainment che ha già riportato a mamma oltre 100 milioni di dollari, contro un budget stimato (fonte: Imdb.com) di 10 milioni di dollari.
Ma di cosa stiamo parlando precisamente? Il film si appella ad una epica battaglia della storia Coreana avvenuta nel 1597 al largo di Myeong-Nyang: Yi Sun-shin (Choi Min-sik, grande protagonista di Oldboy) è un capitano caduto un po' in disgrazia che viene richiamato per riscattarsi ma soprattutto sconfiggere la flotta Giapponese, nello stretto di Myeong-Nyang. A corto di tempo per pianificare l'attacco, ma soprattutto in estreme ristrettezze belliche, si troverà ad affrontare con la sua misera dozzina di navi, la flotta giapponese alleata ai pirati, oppositori del regnante coreano. La sua strategia risulterà vincente a tal punto che la battaglia è rimasta nella storia come una delle vittorie più eclatanti della nazione Coreana. Non mancano infatti nel film gli spunti nazionalistici e l'intento di omaggiare questo pezzo di storia anche a scapito della trama stessa, o addirittura oscurando la brillantezza dei suoi protagonisti, favorendo piuttosto gli effetti visivi “navali”, per lo più reali.
Kim Han-min si era fatto notare di recente con War of the arrows nella sua breve carriera da regista; certamente da oggi resterà in molti libri di storia del cinema come il regista del film più guardato di tutti i tempi. Fino a quando un nuovo lupo affamato non travolgerà il destino dell'eroe nazionale Yi. Nessuna previsione distributiva per l'Italia: per chi fosse incuriosito, ci sono soltanto i teatri americani, fuori dalla Corea del Sud, ad ospitare questa naumachia asiatica.
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