Gabriel Garko re per una notte al Social World Film Festival

Nel giorno dei festeggiamenti per la nascita della Repubblica italiana, il 2 giugno per l’esattezza, c’è ancora qualcuno in cerca di incoronazioni. Tra costoro vi è un certo Gabriel Garko, guest star al Social World Film Festival di Vico Equense, un festival organizzato da giovani per i giovani che tutto vorrebbe essere tranne che lo scenario per i capricci della starlette televisiva di turno.

La kermesse ha avuto un inizio scoppiettante domenica 1 giugno con il pubblico in delirio per la presenza dei volti noti della televisione italiana, da Simona Cavallari ad Ana Caterina Morariu, da Francesco di Leva a Stefano Pesce, da Gianluca de Gennaro a Giuseppe Zeno. Dando grande prova di disponibilità, gli attori, che a quanto sappiamo non avrebbero ricevuto alcun compenso per la loro partecipazione al festival, hanno dedicato tempo al pubblico e alla stampa locale e nazionale senza lasciare nessuno scontento. Il vero scompiglio a Vico Equense si è creato all’arrivo dell’eroe nazionale Garko. L’aver calcato la passerella del festival più prestigioso al mondo, ovvero il Festival di Cannes, dove tutti si chiedevano giustamente chi fosse o cosa ci facesse, deve aver rappresentato il massimo per chi, fino a quel momento, si era destreggiato tra Manuela Arcuri, Nancy Brilli e centinaia di donne in crisi ormonale nelle discoteche di provincia. La fiction italiana deve a lui e solo a lui gli indici di gradimento più alti, toccati con prodotti eccellenti del calibro de Il Bello delle Donne, L’Onore e il Rispetto e, ultimamente Rodolfo Valentino. Dispiace che la star del cinema muto non abbia fatto in tempo a guardare un biopic che avrebbe potuto tranquillamente sostituire Grace di Monaco per l’apertura di Cannes. Poi deve essere stato un caso se in Incompresa di Asia Argento, Charlotte Gainsbourg lo ribattezza “attore cane dei cani”. Cose che capitano anche ai grandi (?). E perdonateci l'ironia.

Vico Equense, piccolo comune in Penisola Sorrentina, che conta poco più di 21.000 abitanti, non è Cannes. Eppure all’arrivo di Garko era blindata e decine di giornalisti locali sono stati allontanati perché non all’altezza dell’autorevolezza dell’ospite. Ma quando la serata ha avuto finalmente inizio, Garko ha poi tenuto a precisare che “l’importante è rimanere con i piedi per terra”. Per la cronaca due giorni dopo Giancarlo Giannini, che sul serio può vantare un palmarès internazionale si è concesso ai giovani giurati e ai microfoni di ciascun rappresentante della stampa online e cartacea.

Tornando alla celeberrima starlette torinese, non gli si può certo imputare di non avere le idee chiare riguardo le prospettive della sua brillante carriera. Se soltanto qualche ora prima in una nota stampa si era detto “non interessato alla regia perché principalmente amante del set”, pochi istanti dopo sul palco del Social World Film Festival svelava i suoi studi per diventare un giorno regista, magari di un film commerciale legato alle tematiche sociali. L’ideale secondo il nostro. Orde di ragazzine urlanti hanno tentato invano di avvicinare il loro beniamino per una foto con un calore proprio delle terre del Sud Italia. Ma lui sottolinea: “L’Italia è bella tutta. Io poi sono sempre in giro per il mondo per questioni di lavoro. Non di piacere. Sono ben quattro anni e mezzo che non vado in vacanza”. Problematiche sociali queste che il pubblico dovrebbe sicuramente tenere più in considerazione...

Garko ha infine esortato il pubblico ad andare al cinema dal 5 giugno a vedere Incompresa, un film eccessivo nel quale “correva il rischio di apparire ridicolo”. Rischio che a quanto pare crede di aver evitato. Che dire? Nel paese dove la tartaruga spesso conta più del talento, della passione, dell’impegno e delle motivazioni, tutto è concesso.