Ritratto di Rosa Maiuccaro
Autore Rosa Maiuccaro :: 12 Giugno 2014

L’ospite di maggior prestigio che il Social World Film Festival di Vico Equense abbia mai accolto si è concesso in un’intervista senza freni inibitori, energico come e più di un ragazzino

Giancarlo Giannini al Social World Film Festival

Con autoironia e spregiudicatezza, Giancarlo Giannini è stato protagonista di un vero e proprio show davanti a degli esterrefatti giornalisti accorsi in penisola sorrentina per incontrarlo. Il celebre attore, candidato all’Oscar nel 1977 per la sua interpretazione in Pasqualino Settebellezze di Lina Wertmuller non ha risparmiato critiche a registi, attori e, non ultima, la classe dirigente italiana. “Ci sono degli attori che si lamentano di avere poche battute in un copione e chiedono che ne vengano aggiunte altre. Ma perché? Il cinema è una sintesi, più si taglia e più si va avanti. Mai tornare indietro!” E aggiunge: “A quei coglioni dei registi che mi chiedono di ‘fare come nella vita’ e di ‘entrare nel personaggio’ rispondo, ma dove dovrei entrare? Sono IO che interpreto il ruolo, che rappresento il personaggio. Altrimenti che attore sarei?” E riguardo la possibilità di un remake di Mimì metallurgico ha precisato: “È un film ancora troppo attuale visto che Mimì inizia dicendo ‘Io a quello il voto non glielo do e finisce facendo pubblicità all’unico mafioso che c’è in circolazione. Un episodio al quale non faccio altro che assistere ultimamente: il rosso che diventa il nero e il nero che diventa verde. Ma che c***** l’uomo esiste o no? I politici ci chiedono di avere speranza, quella ce l’abbiamo già dentro, ci dicano qualche altra cosa!”. E sui remake stessi ha idee molto chiare: “Non mi interessa rifare cose che già ho fatto, sono le nuove che danno stimoli. Riprodurre ciò che già è stato fatto è come tornare indietro”.

Giannini è ottimista sul futuro del cinema italiano nonostante “i migliori vadano sempre via” e ha commentato “ho particolarmente amato La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, un film bellissimo che la critica italiana non ha capito. Sono sempre gli stranieri a valorizzarci e non è un caso se abbiamo vinto l’Oscar. Conosco Paolo e credo che sia uno dei migliori registi in circolazione.” Ma non rinuncia neanche a rivolgere uno sguardo al passato: “Ho sempre amato il cinema del passato, un cinema straordinario ed emozionante che oggi non esiste più perché il cinema è morto. Fellini me lo diceva già trent’anni fa, andremo al cinema come ad un museo, mentre girava dei capolavori. Oggi si fanno film solo per il web, è tutto cambiato e cambierà molto di più. Interagire con l’immagine come è possibile fare con il digitale è qualcosa di incredibile ma solo in futuro riusciremo ad essere padroni di questi strumenti.” Pur essendo consapevole del proprio talento, che gli è valso una stella sulla Italian Walk of Fame di Toronto, a chi gli chiede se la sua è stata una generazione di attori irripetibile, Giannini risponde: “Giambattista Vico diceva che ci sono i corsi e i ricorsi storici, probabilmente questo è un momento di ricorso. Si tocca il fondo per risalire. Ormai i Gassman, i Volontè, i Mastroianni non ci sono più. Io sono un po’ quello che è rimasto di quella tradizione. Non dispererei però, non ci saranno forse più i grandi del cinema, magari faranno i videogame!”     

L’attore settantaduenne, che si è detto grande amante della cucina mediterranea, non ha risparmiato battute sul sessismo e rivolgendosi alle donne ha detto: “I migliori cuochi sono tutti uomini. Avete rotto con questo femminismo. Fate le geishe. State al posto vostro. Come diceva Mimì metallurgico a Fiore che voleva unirsi agli operai in sciopero, dove vai? Tu devi stare qui! Come i turchi? Certo, che con le donne chiuse dentro casa, potevano stare tranquilli!” Ovviamente scherza Giannini che subito dopo sottolinea: “Se Beatrice non fosse esistita, Dante non avrebbe mai scritto dei testi incantevoli come La Divina Commedia o La Vita Nuova. La donna è sempre stata la musa ispiratrice dell’uomo, stimolandogli la potenza della fantasia. Voi custodite il segreto del mistero della vita e ogni tanto lo comunicate anche a noi uomini che siamo più ingenui, più bambini e forse più birichini.”

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