L’artista cileno naturalizzato francese riceverà il Pardo d’Onore il prossimo 12 agosto
I modi in cui si può definire Alejandro Jodorowsky sono moltissimi, quasi quanto quelli con cui si cerca di descrivere la sua arte.
Il regista, scrittore, poeta, studioso dei tarocchi e marionettista cileno ha 87 anni e il Festival di Locarno ha deciso di rendergli omaggio assegnandogli il Pardo d’onore ovvero il premio alla carriera.
Conosciuto soprattutto per essere il regista di film di culto come El topo (1970) e La montagna incantata e per il suo stile che rivisita il surrealismo in un modo assolutamente personale e originale, Jodorowsky è nato nel 1929 in Cile, ma la sua vita l’ha visto essere letteralmente cittadino del mondo.
Figlio di immigrati russi, il giovane artista ha iniziato la sua carriera come poeta, regista teatrale e marionettista per poi trasferirsi in Francia all’età di ventitre anni dove si è aggregato alla compagnia di Marcel Marceau.
Poi è venuto il Messico, un’altra terra che l’ha profondamente influenzato e che l’ha visto protagonista del nuovo teatro d’avanguardia. Proprio con pellicole come El topo e La montagna incantata Jodorowsky è stato riconosciuto come autore di culto in grado di combinare surrealismo, onirico e inconscio, ma la sua filmografia comprende altri grandissimi titoli come Santa Sangre (1989) e il musical autobiografico La danza de la realidad. Quest’ultimo è stato presentato nel 2013 a Cannes, festival dove il regista è stato anche di recente con il suo Poesia senza fine.
Il premio gli sarà consegnato il 12 agosto e oltre alla cerimonia il Festival di Locarno ha in programma una conversazione aperta e una retrospettiva dedicati ad alcuni del suoi film più belli.
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“Alejandro Jodorowsky è un artista la cui opera scavalca i confini del cinema e che secondo la tradizione delle avanguardie non separa la vita dalla creazione artistica” ha dichiarato Carlo Chatrian, direttore artistico del Festival. “Il premio che il Festival gli attribuisce arriva in un momento in cui l’artista franco-cileno sta realizzando un racconto autobiografico per immagini che si pone come un lungo e ininterrotto film, un’opera che entra in dialogo con la sua concezione dell’arte e la sua visione della realtà”.
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