Cinque esempi di film caratterizzati da colpi di scena finali sorprendenti e assolutamente inaspettati. Attenzione spoiler!
Nel 1996 M. Night Shyamalan, un regista praticamente sconosciuto, se ne uscì con un film su di un ragazzo che poteva vedere la gente morta. Il colpo di scena finale de Il sesto senso fu talmente efficace che la gente ne parlò per mesi, e il film fu nominato per sei premi Oscar (tra i quali miglior film, miglior regista e migliore sceneggiatura originale). Shyamalan avrebbe poi continuato a scrivere e girare film incentrati su colpi di scena sempre più confusi e senza senso. Anche se il suo nome è oramai sinonimo di finale a sorpresa e di sviluppi di trama imprevedibili, la verità è che un vero colpo di scena non è solo qualcosa che lo spettatore non ha “visto arrivare”. Un colpo di scena riuscito dovrebbe sortire un effetto sonoro tipo “Ohhh!” e non tipo “Huh?” e Shyamalan sembra averlo dimenticato. L’amnesia è avvenuta da qualche parte tra Unbreakable e The Village.
Se vuoi vedere un film con il tipico finale a sorpresa indimenticabile puoi lasciare perdere gli ultimi film di Shyamalan e buttarti su uno di questi.
Ovviamente qui di seguito riassumerò la trama dei film in questione, quindi se non li avete mai visti: attenzione spoiler.
Seven (1995)
La trama: I detectives Somerset e Mills (Morgan Freeman e Brad Pitt) sono incaricati di acchiappare un serial killer i cui omicidi rispecchiano i sette peccati capitali. Cominciano a raccogliere indizi su un uomo chiamato John Doe (Kevin Spacey), che prima di poter essere arrestato, si consegna spontaneamente. Con due peccati - e quindi due omicidi - mancanti, Doe promette ai due detective di mostrare il luogo dove si trovano le vittime e di rendere piena confessione. Non appena il trio si reca presso una remota e desertica area, viene consegnato un pacco.
Il colpo di scena: nel pacco si trova la testa della moglie di Mills. Doe l’ha uccisa perché era invidioso della bella sposa di Mills. Dopodiché chiede a Mills di ucciderlo, in modo da diventare esso stesso la sua ultima vittima, uccisa dall’Ira. Quando Doe rivela che la moglie di Mills era incinta, il detective spara.
Psycho (1960)
La trama: Questo classico di Hitchcock comincia con Marion Crane (Janet Leight) che ruba un bel po’ di soldi dal suo capo e poi lascia la città col malloppo. Decide di fermarsi per la notte presso un hotel, gestito da Norman Bates e dalla anziana madre. Norman si mette a spiare Marion attraverso uno spioncino e quando la ragazza decide di farsi una doccia, viene assassinata dalla madre di Norman. Questi antefatti generano una catena di eventi che vedono Norman incapace di controllare la madre e sempre più terrorizzato dalle gesta dell’anziana.
Il colpo di scena: La madre di Norman è morta, uccisa da Norman stesso anni prima e conservata come una sorta di mummia seduta in carrozzina. Norman (vestendo i panni della madre) ha ucciso diverse donne dopo aver sviluppato un disturbo dissociativo della personalità. Il momento più agghiacciante si trova quando Norman, intrappolato nella personalità della madre, dice frasi del tipo: “E diranno a tutti: 'Ma se lei non farebbe male neppure ad una mosca!'”. Hichtcock chiese, tramite una campagna pubblicitaria, di non rivelare il finale del film e chiese ai cinema di non far entrare nessuno spettatore a film iniziato, uno stratagemma che attirò frotte di spettatori al cinema.
The Mist (2007)
La trama: una violenta tempesta colpisce una piccola comunità suburbana. Alla tempesta segue una misteriosa nebbia. David (Thomas Jane) porta il suo figlioletto Billy (Nathan Gamble) a fare scorte alimentari presso il supermercato locale, ma i due, e tutti i clienti presenti, rimangono intrappolati all’interno del negozio. Presto il gruppo si rende conto che ci sono creature nella nebbia, creature che non aspettano che l’occasione per ucciderli e divorarli. Quando un gruppo di mostri riesce a fare irruzione nel supermarket i sopravvissuti cominciano a dividersi e a combattersi tra di loro. David, suo figlio e un gruppetto di altri riescono a scappare, armati solo di una pistola.
Il colpo di scena: Quando la macchina usata per la fuga si ferma, senza benzina, il piccolo gruppo decide di suicidarsi, per evitare di essere alla mercé dei mostri. Dal momento che vi sono solo quattro proiettili nella pistola, David uccide tutti gli altri e poi esce dalla macchina, con l’intento di farsi divorare dalla creature. Il colpo di scena è dei più amari: la nebbia si apre e scompare e David viene salvato dall’esercito, i cui carri armati gli passano accanto. Il film diretto da Frank Darabont (Le ali della libertà) è basato su un racconto di Stephen King, che ha approvato anche il finale. Anzi, ha dichiarato che chiunque riveli gli ultimi cinque minuti del film dovrebbe essere impiccato per il collo finché morte non sopraggiunga. Oops, sorry Stephen.
Quarto potere (1941)
Film diretto, scritto e interpretato da Orson Wells, nei panni del magnate dei quotidiani Charles Foster Kane, le cui ultime parole (“Rosebud!”) diventano un mistero che il giornalista di nome Jerry Thompson (William Alland) cerca di risolvere. Thompson intervista gli amici di Kane e la ex-moglie nel tentativo di sbrogliare la matassa. Nel corso del film, lo spettatore scopre che Kane, di poveri natali, fu sottratto dalla famiglia e ricevette un’ottima educazione grazie all’intercessione di un ricco benefattore.
Il colpo di scena: Thompson non riesce a svelare il “mistero Rosebud”. Un’inquadratura ci permette di penetrare i recessi della dimora di Kane, dove vediamo lo slittino che il magnate utilizzava da bambino, cioè durante l’unico periodo della sua vita dove si è sentito davvero felice. Lo slittino porta, intagliata, la scritta Rosebud. Quando il gioco d’infanzia viene scoperto dallo staff di Kane, viene scambiato per spazzatura e bruciato insieme ad altri oggetti di poco conto.
L’Impero colpisce ancora (1980)
La trama: lo spirito di Obi-Wan Kenobi (Alec Guinness) consiglia a Luke Skywalker (Mark Hamill), di allenarsi con il maestro Jedi Yoda (Frank Oz). Nel frattempo Darth Vader (James Earl Jones) si mette alla ricerca del giovane Luke. Durante il suo apprendistato, Luke ha una visione, nella quale uccide Vader e rimuove la sua maschera, per scoprire però, celato dal casco, il suo stesso volto. La visione è seguita dalla sensazione che i suoi amici siano in pericolo. Corre così in loro salvataggio, cadendo in pieno in una trappola ordita da Vader.
Il colpo di scena: Quando Luke arriva a Cloud City combatte contro Vader. Nello scontro Luke perde una mano e si rifugia su di un'asta traballante, proprio sopra un immenso pozzo di areazione. In uno dei colpi di scena più noti della storia del cinema, Vader rivela a Luke che non è lui l’assassino di suo padre (come gli aveva detto Kenobi), ma che Vader è suo padre. Vader propone a Luke di passare al lato oscuro, ma il figlio rifiuta e si getta nel condotto di areazione. Ovviamente sopravvive. Il finale è noto a tutti.
L’articolo fu originariamente pubblicato da Julia Tilford su http://screenrant.com con il titolo 15 Movie Plot Twists Better Than Shyamalan’s
[Leggi anche: I film di fantascienza più sottovalutati degli anni '90]
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