Continua la propaganda sulla guerra eterodiretta dalla parte occidentale con Zelensky invitato ovunque; dopo il World Economic Forum adesso è la volta del Festival di Cannes. Le rassegne cinematografiche ormai ridotte a zerbino della propaganda
Continua la propaganda sulla guerra eterodiretta dalla parte occidentale con Zelensky invitato ovunque; dopo il World Economic Forum adesso è la volta del Festival di Cannes. Le rassegne cinematografiche ormai ridotte a zerbino della propaganda.
Il pagliaccio Zelensky, nominato dalle elite per portare avanti la farsa della guerra "giusta", salvatrice della nazione ucraina, è in realtà il meccanismo perfetto per continuare a vessare le popolazioni di ogni parte del mondo...
Ricordate "1984" di George Orwell? Lì la contrapposizione perenne tra Eurasia, Estasia e Oceania faceva sì che il regime di scarsità economica e di controllo rimanesse in uno stato di periodo illimitato.
In questi mesi, da quando è iniziata questa guerra tra Ucraina e Russia, in realtà si è passati istantaneamente ad un coinvolgimento globale, tanto che quasi tutti i paesi hanno dovuto schierarsi e perfino quelli neutrali come la Svezia e la Finlandia aprono le porte alla Nato. Tutto questo non è certo casuale, in quanto è da tempo che molti osservatori parlano della crisi del blocco occidentale che starebbe sparando le ultime cartucce per cercare di non farsi travolgere dal dominio orientale. Naturalmente questa contrapposizione è quella che si vede più chiaramente con tutte le strategie della propaganda "filoatlantista" eleggendo un personaggio, attore degno del peggior cabaret a paladino della sovranità popolare, salvo chiedere denari ed armi che finiscono nelle mani delle peggiori truppe naziste come Azov.
Il balletto della propaganda non ha neanche un briciolo di decenza... Ne sa qualcosa il film di Michel Hazanavicious Z comme zombie che ha dovuto perfino cambiare il titolo su sollecito delle varie istituzioni. La "z" è diventata il simbolo della propaganda russa e quindi deve esser censurata in ogni dove...
Il discorso di Zelensky a Cannes fa parte di questo teatrino. Inutile bersi le citazioni da 4 soldi di Zelensky sul cinema che non deve rimanere muto... Ma che vuol dire? Lo sa Zelensky che è stato proprio il cinema muto a raggiungere il massimo della estetica cinematografica e proprio con i russi, Eisenstein, Vertov, Pudovkin, ecc. tanto per fare solo alcuni nomi.
Ma a parte tutte le considerazioni del caso, c'è da sottolineare ancora una volta la deriva dei protagonisti della Settima Arte, che seguono come soldatini manipolati l'onda della propaganda: questo riguarda attori, registi, fino a giornalisti che continuano a seguire la narrativa di regime, magari contenti di farne parte.
A tutti questi stolti dormienti urliamo forte di svegliarsi, perché il vero cinema è quello libero dai legacci della propaganda. E i luoghi deputati alla visione del cinema non possono essere insozzati in questo modo.
L'unica protesta rimane la dissociazione.
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