Poche ore prima che prendesse il via maxiprocesso contro i vertici dell’Ilva, accusati di disastro ambientale, il regista de La Siciliana Ribelle, Marco Amenta, ha presentato il progetto del suo nuovo film, Polvere Rossa al Taormina Film Festival
Si chiamerà Polvere Rossa il nuovo film di Marco Amenta, pluripremiato documentarista e regista siciliano, che ha presentato il progetto in anteprima al Taormina Film Festival. “Il film sarà ambientato a Taranto e tratterà le vicende giudiziarie legate all’Ilva. Siamo sostenuti dall’Apulia Film Commission. Il film sarà coprodotto con la Francia, da Eurofilm, la casa di produzione di mia sorella Simonetta Amenta, la casa di produzione de Il Profeta di Audiard e altri partner italiani dai quali stiamo aspettando conferma”. Si tratterà di un progetto importante che potrà contare sulla fotografia di Daniele Ciprì e la collaborazione alla sceneggiatura dello scrittore di Romanzo Criminale nonché magistrato, Giancarlo De Cataldo. “De Cataldo mi ha aiutato a pormi dei dubbi e a scegliere di non prendere posizione. Sarà un film realista, senza buonismi frutto del mio incontro con molti dei 12.000 operai che continuano a lavorare nel cosiddetto Mostro d’acciaio. È stato interessante constatare le divisioni che ci sono tra gli operai. Da una parte gli anziani che non riescono ad andare contro l’Ilva perché la vedono come una madre che ha dato loro dignità, benessere, vita. Anni fa, infatti, quando gli altri operai furono costretti a lasciare il sud per cercare lavoro al nord, l’Ilva evitò l’emigrazione di molti lavoratori di Taranto. Dall'altra, quelli che la vedono come una madre che ha dato loro vita ma che ora sta dando loro morte”.
Un film quello di Amenta che non salterà a facili conclusioni ma che lascerà al pubblico l’opportunità di decidere da che parte stare. “Polvere Rossa sarà un film corale ma non politico anche se Ken Loach, Francesco Rosi e i fratelli Dardenne sono stati di grande ispirazione. Tra i protagonisti anche quegli operai vittime di mobbing, ai quali i datori di lavoro hanno fatto dei veri e propri ricatti per non permettergli di denunciare la situazione. Poi ho incontrato anche la classe borghese, piuttosto disinteressata alla situazione che non sembra riguardarli da vicino e gli ambientalisti che hanno assunto una posizione molto netta e che chiedono la chiusura dell’acciaieria”.
Il maxiprocesso è partito ieri, ma è stato rinviato a settembre e sarà un evento che scuoterà tutto il Paese. “Per farvi un’idea della gravità del caso, pensate che il processo non si terrà in tribunale perché non potrebbe contenere tutte le parti civili coinvolte. Sarà momentaneamente ospitato nella palestra dei vigili del fuoco”. Amenta non ha potuto svelare nulla riguardo un cast ancora in via di definizione. “L’ufficio stampa mi ha proibito di fare nomi perché aspettiamo ancora conferme. Ci saranno sicuramente degli attori pugliesi”. Su una cosa però Amenta ha le idee molto chiare: “Dedicherò il film a Stefano, un operaio morto a 39 anni per un tumore alla gola che non è stato riconosciuto dall’azienda. Aveva organizzato una colletta per cercare di curarsi ma non ha fatto in tempo. È morto a Dicembre, lasciando una moglie, due figli e tanta speranza”.
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