L’attrice di origini siciliane è stata premiata al Taormina Film Festival per il suo breve percorso artistico che l’ha già resa una delle interpreti più richieste del panorama cinematografico italiano e ha rivelato le sue fonti di ispirazione
A Taormina è arrivata anche Valeria Solarino, un’attrice che da 10 anni a questa parte è riuscita a farsi apprezzare non soltanto per quei suoi meravigliosi lineamenti mediterranei ma anche per la sua crescita artistica. Per sua stessa ammissione, non si tratta certo di un percorso facile: “Questo è un lavoro che deve essere accompagnato da una grande ostinazione. Si è costantemente soggetti al giudizio degli altri e ogni volta che non si viene scelti ci si inizia a sentire inadeguati. È molto difficile mantenere un equilibrio psicologico, soprattutto per me che fin dall’inizio ho considerato la recitazione un lavoro e non un hobby”.
La Solarino ha ricordato gli inizi della sua carriera al Teatro Stabile di Torino. “Quando mi presentai per il provino ero terrorizzata, avevo vent’anni, non avevo mai studiato e dinanzi a me c’erano dei grandi attori di teatro. Quando mi presero la mia vita divenne quella, studiare ininterrottamente recitazione per otto ore al giorno. Mi sono immersa in un mondo completamente diverso dal mio ma sono grata a quell’esperienza perché mi è stata d’aiuto nel capire che recitare era quello che avrei voluto fare per il resto della vita. Per questo dal 2000 al 2003, gli anni della scuola, sono cresciuta come donna ancor prima che come attrice. Poi sono stata anche molto fortunata ad avere degli insegnanti generosi che mi hanno sostenuta. Ad esempio nel 2003 quando vennero a scuola a fare i provini per Fame Chimica e fui scelta per la parte della protagonista, il mio professore mi disse di non preoccuparmi del saggio di fine anno perché quella avrebbe potuto essere un’opportunità significativa”.
Forse non tutto partì da lì. L’attrice che è in lei amava mettersi in mostra sin dalla tenera età, come lei stessa ci ha raccontato. “Non ero una bambina esibizionista ma amavo imitare mio fratello maggiore. Facevo tutto quello che faceva lui in modo quasi asfissiante e lui mi odiava per questo. Però non ho mai primeggiato perché lui aveva due anni più di me ed era anche lui molto estroverso con una personalità forte”.
A chi le chiede quali degli aspetti della sua personalità richiamano le sue origini siciliane risponde: “Mio padre è di Modica e mia madre, pur essendo cresciuta a Torino, ha i genitori di Modica quindi tutti e quattro i miei nonni sono siciliani. Il mio aspetto mediterraneo sicuramente mi contraddistingue in maniera particolare. Spesso vengo scelta per interpretare delle donne del Sud proprio a causa del mio aspetto e dei miei colori. E poi c’è il mio orgoglio, tipicamente siciliano”.
L’attrice trentacinquenne si è poi soffermata su uno dei suoi film preferiti, Viola di Mare, storia dell’amore tra due giovani donne che lottano contro il pregiudizio e l’ignoranza in una piccola realtà siciliana. “Ho affrontato quel ruolo così complesso con molta incoscienza. Facevo parte del progetto ancor prima che venisse scritta la sceneggiatura. Sono rimasta affascinata dalla storia e non ho avuto timore di affrontarla. Il momento in cui ho avuto veramente paura è stato durante il red carpet al Festival di Roma dove il film fu presentato. In quell’istante mi sono chiesta come avrebbe reagito il pubblico e mi sono spaventata”.
Eppure non sono poche le cose che la spaventano. “Innanzitutto odio riguardarmi sullo schermo, specialmente quando ho appena fatto un film perché non mi piaccio e mi soffermo su tutto ciò che avrei potuto fare meglio. Poi il teatro. Interpretare la Signorina Giulia al Teatro Eliseo è stata un’emozione indescrivibile. Quando sono andata in scena ero terrorizzata e solo quando siamo arrivati ai ringraziamenti ho capito che lo spettacolo era terminato, quasi come se avessi recitato in apnea. Il teatro è molto impegnativo perché tutte le repliche il personaggio cresce, si forma e cambia attraverso il confronto con un pubblico ogni volta diverso. Questo è molto faticoso e non avrei mai accettato di farlo se non si fosse trattato di un personaggio così importante”.
Tornando al cinema e al suo rapporto con il regista, la Solarino ha rivelato quanto sia fondamentale per lei soddisfare le richieste del regista e cosa l’aiuta ad interpretare meglio un personaggio. “Uno dei piaceri di fare questo lavoro è soddisfare i bisogni degli altri. Amo riuscire a fare esattamente quello che il regista aveva in mente e dunque rendere un personaggio reale come riescono a fare grandi attori come Kim Rossi Stuart o Elio Germano. Kim è talmente bravo che solo parlandoci riesci ad apprendere. L’attore deve vivere ciò che fa. La sua più grande capacità dovrebbe essere rendere viva una battuta anche ripetendola all’infinito. Il momento più importante nella costruzione di un personaggio per me è sicuramente la prova costumi, in cui mi confronto direttamente con il regista. Contribuisco molto evitando di portare troppo della mia vita personale sullo schermo e di scegliere l’approccio che mi è più congeniale”.
Valeria Solarino sarà presto impegnata nelle riprese del nuovo film di Michele Placido, La Scelta. Non ha potuto anticipare molto su questo progetto ma ha dichiarato: “Non sono io a doverne parlare perché i protagonisti sono Raoul Bova e Ambra Angiolini. Io sono la sorella di Ambra. Il film parla di maternità e di come io riesca ad affrontarla in maniera più irresponsabile mentre lei molto più seriamente. Sono veramente felice di lavorare nuovamente con Michele, dopo Vallanzasca. È un attore straordinario e riesce a farti capire immediatamente ciò che vuole anche in maniera un po’ anticonvenzionale, come quando sul set di Vallanzasca per farmi capire ciò che voleva da me mi portò le foto di Florinda Bolkan e Claudia Cardinale”.
Non è un appassionata di serie televisive ma in TV è stata protagonista di Anita e La Grande Famiglia. “Detesto i tempi frenetici delle riprese televisive. Non seguo le serie americana, l’ultima è stata Beverly Hills 90210 quando ero ancora ragazzina. È stato un problema durante le riprese di Smetto Quando Voglio perché Sydney faceva continui riferimenti a quelle produzioni e né io né Edoardo Leo sapevamo minimamente di che cosa parlasse”.
Per concludere, la Solarino ci ha svelato la sua passione più grande, ovvero quella per il tennis, nata due anni fa dopo la lettura di Open di Andre Agassi. “Tra qualche settimana andrò a Wimbledon a seguire il torneo. Sono innamorata di tutto ciò che riguardi il tennis. È uno sport che ha molto a che vedere con il cinema perché è individuale e richiede un enorme sport fisico. Vorrei un giorno recitare come Federer gioca a tennis. Ma non si può tifare per uno svizzero e quindi tifo per Nadal!”.
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