La regista Alessia Scarsi ha presentato al Taormina Film Festival l’anteprima italiana di Italo, opera prima sul randagio diventato icona di Scicli con protagonista il nuovo divo della televisione Marco Bocci
Se è vero che un film va giudicato in base alle sue possibilità allora Italo, opera prima della brava regista modicana Alessia Scarsi, è una pellicola tutto sommato riuscita. Il film, presentato in anteprima mondiale in Canada, è stato accolto da un tripudio di applausi dal pubblico del Taormina Film Festival dove è stato presentato ieri. Il motivo di tale entusiasmo è sicuramente la presenza nel film di uno dei volti noti della televisione italiana come Marco Bocci, diventato famoso grazie ai ruoli in Romanzo criminale e nella fiction Mediaset Squadra antimafia - Palermo oggi. Ad aver intenerito il pubblico è stata però la vera storia di Italo, il cane che spuntò dal nulla tra le strade del piccolo paese siciliano di Scicli, laddove il problema del randagismo era finito sulle pagine dei giornali locali dopo che dei cani avevano azzannato e sbranato dei turisti. Italo, un cane meticcio di grossa taglia, tipo labrador, arrivò a Scicli sporco e affamato proprio quando entrò in vigore la legge anti-randagismo e sconvolse la vita di tutti gli abitanti, conquistandone pian piano il cuore fino a diventare cittadino onorario.
Italo morì nel 2011 a causa di un’insufficienza renale ma è rimasto nella memoria di tutta l’Italia per la sua generosità ed il suo coraggio. Da vera mascotte il cane difendeva le giovani donne dalle aggressioni, partecipava alle sante messe, ai funerali, ai matrimoni, amava il cinema e accompagnava i turisti lungo le stradine della città barocca. Dopo Lassie, Rex e Hachiko, è nata così una nuova star cinematografica a quattro zampe. Il film coglie poi l’occasione per descrivere la vita di provincia e il pregiudizio che la caratterizzano, così come il rapporto tra Italo ed il suo padroncino Carmelo per riflettere sull’emarginazione, la solitudine e la famiglia. Il ritratto del paesino di Scicli e dei personaggi che lo popolano è piuttosto stereotipato ma tuttavia divertente, godibile e fortunatamente mai volgare (qualità mai scontata di questi tempi).
Discrete le interpretazioni di Bocci, nei panni del padre di Carmelo nonché del sindaco, e delle sue partner sullo schermo Elena Radonich, maestra comprensiva e Barbara Tabita, esplosiva avversaria nel corsa elettorale. Un film comunque corale in cui non sono da meno le interpretazioni degli attori coprotagonisti come Tuccio Musumeci e Lucia Sardo. Naturalmente bravi i tre bambini protagonisti, in particolar modo il piccolo Carmelo, che nonostante la giovane età riesce a personificare la proverbiale riservatezza dell’uomo siciliano. Proprio quelle emozioni che gli adulti urlano in faccia allo spettatore in un clima da commedia grottesca, i bambini esternano con grazia e delicatezza.
Applausi per la fotografia di una location incantevole, nota per la sua architettura e per essersi prestata per anni alla riprese del Commissario Montalbano. Italo, prodotto da Aràfilm e distribuito da Notorious Pictures, fu presentato lo scorso anno al Giffoni e arriverà nelle sale italiane soltanto nel 2015, a riprova delle nostre risapute difficoltà nei tempi di produzione e distribuzione. Non abbiamo dubbi che si tratterà di un successo di pubblico notevole. Certo Marco Bocci non è Richard Gere e le differenze con il film americano Hachiko non sono poche ma Alessia Scarsi riesce comunque a realizzare un’opera prima low-budget ben girata, con un buon cast e una giusta dose di ironia.
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