Ritratto di Marco Rovaris
Autore Marco Rovaris :: 20 Febbraio 2015

Il regista presenzierà in un'aula di tribunale in Polonia il 25 febbraio per una richiesta di estradizione da parte della corte californiana, che non ha mai dimenticato il rapporto sessuale con la minorenne del 1977: Polanski, 81 anni, rischia grosso

Roman Polanski

Il legale di Roman Polanski ha dichiarato che il regista si sta preparando a presenziare a un'udienza in un tribunale polacco, la prossima settimana, il 25 febbraio, circa una richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti. Ovviamente il tutto riguardo la solita faccenda spinosa del rapporto sessuale con una minorenne nel 1977.

Dopo il fattaccio, accaduto nella villa dell'amico e "party animal" Jack Nicholson, Polanski ottenne, grazie a un patteggiamento, un periodo di un mese in carcere con tanto di sedute da uno psicologo, prima di usufruire di un permesso per andare a girare in Europa; il giudice che seguiva il suo caso, però, andò su tutte le furie quando i giornali pubblicarono una foto del regista all'Oktoberfest circondato da più di una donna: sentitosi preso in giro, il magistrato gli intimò di tornare immediatamente, ma Polanski optò per restare al di qua dell'Oceano temendo di finire dritto in galera.

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Il filmmaker, che vive in Francia e sta pianificando un film proprio in Polonia, aveva di recente dichiarato che avrebbe cooperato con le autorità polacche: "Ho fiducia nel sistema giudiziario polacco. Spero che tutto vada per il meglio". Se la corte risponderà positivamente alla richiesta statunitense, toccherà al Ministro della Giustizia polacco approvare o meno la decisione.

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Ora ottantunenne, Polanski deve sobbarcarsi un'altra prova di nervi dopo che, alla fine dello scorso anno, finì nel nulla l'ultimo tentativo di far archiviare definitivamente il caso dalla corte californiana. La vicenda del 1977 non fu mai chiarita del tutto, ma di certo il singolo evento fu parte del periodo di ripresa dopo il buio che seguì alla morte violenta della moglie Sharon Tate, uccisa dai proseliti di Manson quando portava in grembo il futuro figlio della coppia.

Il regista, che rischiò davvero l'esaurimento per l'atroce dolore, riuscì a riprendersi grazie agli amici, ai party nelle mansion e, soprattutto, alla compagnia continua di donne bellissime, reiterato tentativo di riempire il vuoto, almeno estetico, della splendida Sharon.

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