Ritratto di Andrea Caramanna
Autore Andrea Caramanna :: 4 Gennaio 2023
Locandina di Close

Close di Lukas Dhont, primissimo piano del "delicato" cuore adolescenziale

Close di Lukas Dhont, primissimo piano del "delicato" cuore adolescenziale, dimostra palesemente lo scostamento ormai confermato del pianeta queer... che affronta in primissimo piano le questioni più importanti della crescita di un essere umano, quando il cuore è aperto a 360 gradi.

Le storie di sessualità diverse sono intrisecome al solito  del banale rifiuto, della non accettazione soprattutto nel gruppo di adolescenti... Ma le loro reazioni di fronte ad una coppietta di amici sono naturali?

Perché ci si trova sempre di fronte al pregiudizio, al solito velo, che coincide con la solita vergogna che si appiccica ai personaggi in gioco?

Il film di Lukas Dhont è tutto qui, nella sua oscillazione tra senso di bellezza e fusione in cui giostrano gli scambi affettuosi dei due giovani adolescenti protagonisti e il destino che può cambiare sollecitato dal pregiudizio, dalla non accettazione della propria identità sessuale.

Allora tanti apprezzamenti nei confronti del film sono però dovuti, per quanto mi riguarda, al candore e alla vicinanza con cui sono tratteggiati questi personaggi. Un po' tutti, per esempio è bellissima la scena della cena in cui il padre scoppia a piangere (non aggiungo nulla per non spoilerare più di tanto).

E poi c'è la mamma di Remi, Émilie Dequenne (la Rosetta dei Dardenne) che qui interpreta una parte difficilissima che ci offre una miriade di sentimenti che si incrociano, che fa crescere tantissimo il film nella seconda parte più drammatica.

E dalle dichiarazioni di Lukas Dhont:
Un giorno sono andato a visitare la mia vecchia scuola elementare. I ricordi sono tornati alla mente, facendo riemergere quel tempo in cui era davvero difficile essere me stesso, senza filtri. I ragazzi si comportavano in un modo, le ragazze in un altro, mi sono sempre sentito come se non appartenessi a nessun gruppo. Essere intimo con un altro ragazzo sembrava solo confermare le supposizioni che altri avevano sulla mia identità sessuale. Ho cercato di fare ordine tra questi sentimenti, mettendo qualche parola nero su bianco: amicizia, intimità, paura, mascolinità... e ne è emerso Close”.

Si inferisce quel senso di infelicità per essere sempre etichettati da un sistema che non fa altro che semplificare e ridurre la ricchezza individuale, che alla fine non può mai venir fuori perché frenata da quei binari rigidi dei codici di appartenenza e comportamento. Freni e catene che in un animo giovanile si trasformano in vette insormontabili e inaffrontabili di ingiustizia e malvagità. Quel vuoto che può risucchiare un giovane nel profondo buio del disorientamento totale...

Dhont ha quindi ripreso una personale testimonianza, la sua, per creare un film che al 100% riesce a comunicarla allo spettatore e non è poco!

Trailer italiano di Close

Voto della redazione: 

3

Facebook Comments Box

Per condividere o scaricare questo video: TV Animalista