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Autore Andrea Caramanna :: 15 Marzo 2019
Locandina di The Prodigy

Recensione di The Prodigy - Il figlio del male: la reincarnazione non sempre porta buoni frutti. Horror consueto ma anche derivante di Thomas McCarthy

Il soprannaturale horror in tutte le sue declinazioni è il principale filone di un genere che deriva certo il suo successo dagli stati più sconvolgenti della mente umana. Ma il film di Thomas McCarthy, regista già acclamato per The Pact, sembra qui dedicarsi "semplicemente" al tema della reincarnazione, argomento non certo facile visto che è alla base di molte religioni orientali e animiste. Le migrazioni dell'anima nel flusso del samsara dovrebbero poi condurre al nirvana per conquistare infine la pace...

Cosa che ovviamente nel film non avviene, anzi il maligno, che è il vero protagonista del film, continua ad angustiare esseri umani come questi cari protagonisti tra cui ritroviamo la bravissima prima donna della serie Orange is the new Black, Taylor Schilling, la quale interpreta perfettamente il ruolo di una madre prima orgogliosa del figlio "geniale" e poi devastata per la scoperta che il suo bambino è davvero il figlio del Male...

Avendo di fronte infiniti modelli tra cui senz'altro le possessioni immemorabili de L'esorcista o Rosemary Baby, McCarthy si limita a seguire le tappe di questa ennesima storia di possessione con momenti scenici più o meno riusciti, ricorrendo ai soliti trucchetti dei film "de paura". Il montaggio di Tom Elkins è abbastanza agile per superare i momenti di pericolosa impasse.

Si arriva, insomma, a un finale che non era poi tanto annunciato e questo magari ci lascia abbastanza sodisfatti di un'opera che si limita a descrivere la tragedia della presenza del Male nel nostro mondo, laddove è sempre molto difficile accettarlo e tentare di sconfiggerlo e ci fa anche riflettere sulla potenza del Male al di là della vita...

trailer originale di The Prodigy

Voto della redazione: 

3

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