Rambo e Jobs questa sera in tv sui canali in chiaro del digitale terrestre

Ogni tanto capita di rivederlo Rambo di Ted Kotcheff, con Sylvester Stallone e i magnifici Richard Crenna, Brian Dennehy e David Caruso. Anzi, dopo averlo visto al cinema quando uscì nel 1982 (ma adesso non fate i conti sull'età di chi scrive... ), a poco a poco il film con Sylvester Stallone precipitava nella confusione di prodotti sempre più martellanti degli anni successivi fino ad oggi. Prima c'era Rambo, oggi magari ci sono mille storie di soldati, di reduci dalle varie guerre (non solo Vietnam, Corea... ) che finiscono sullo schermo. Rambo era figlio de Il cacciatore. Quest'ultimo era del 1978 e come vedete il tema allora era caldissimo. Però Rambo è diventato personaggio cinematografico seriale, videogioco, serie animata, romanzo (che però era prima del film, salvo poi riscoprirlo), serie tv, ecc. Certo che di questo film rimangono impresse molte scene, quelle di sopravvivenza, come la caduta dalla cima di un albero in cui l'eroe si ferisce a morte, ma riesce da solo a ricucirsi il braccio... Ma di storie su Rambo ce ne verrebbero in mente mille altre. Per ora (ri)vediamolo, con affetto, alle 21:15 su Rete 4.

Un biopic che nel bene e nel male incuriosisce sempre, perché dietro ogni vita c'è sempre qualcosa di misterioso. Così è per quanto riguarda Steve Jobs, che nel film di Joshua MIchael Stern viene sezionato in più parti, come se volesse davvero comprendere qualcosa di sfuggente. In Jobs seguiamo il fondatore della Apple interpretato da Ashton Kutcher molto prima che lo diventasse, come se fosse la storia normale di un ragazzo che segue dei sogni. Per quest'opera sono stati utilizzati molti materiali testimonianza dalle persone che conoscevano Steve Jobs. Eppure il ritratto che ne esce è sempre altro rispetto a una realtà dell'uomo che sfugge, così come quella di tante altre esistenze. Il cinema tenta la rappresentazione ordinata di un'esistenza, ma nel suo fallimento consiste forse il suo estremo fascino. Su Iris alle 21:00.