Il prestigioso appuntamento coreano che quest'anno si terrà dal 2 all'11 ottobre, annuncia i giurati e il premio Asian Filmaker of the Year: Ann Hui
Nei diciannove anni di carriera il Busan International Film Festival si è ormai affermato come uno degli appuntamenti immancabili del panorama asiatico. La nuova edizione si terrà dal 2 all'11 ottobre a Busan, Corea del Sud, in contemporanea ai consueti appuntamenti Asian Film Market e Asian Project Market.
Quest'anno la giuria che valuterà la scelta prestigiosa di documentari in gara per il BIFF Mecenat Award (da assegnare circa 10.000 $) nella sezione secondaria Wide Angle sarà composta da Maria Bonsanti (direttrice artistica del Cinéma du Réel) e i due registi Tan Pin Pin (Singapore) e Yi Seung Jun (Corea).
Annunciata inoltre la selezione dei progetti che parteciperanno all'Asian Project Market, un appuntamento che nella storia del festival ha rivestito sempre più importanza. Si tratta di un momento di incontro che favorirà 30 progetti di fiction, in vari stadi di lavorazione ma non ancora terminati, che troveranno nel Busan un ambiente fertile alla ricerca di finanziamenti o impegni distributivi. Oltre 200 film sono stati terminati grazie all'APM negli anni passati, e tra questa nutrita lista di nomi spiccano anche Kim Ki-Duk, Tsai Ming-Liang (non ultimo Stray Dogs), Lou Ye, Jia Zhangke e Lee Chang-dong (che con il suo Poetry è arrivato al premio alla Sceneggiatura a Cannes 2010).
Tra i selezionati di quest'anno, Brillante Mendoza (regista filippino dal tocco inconfondibile: Sinapupunan - Thy Womb, Kinatay - Massacro) ci prova con Fowl; il regista bengalese Mostofa Sarwar Farooki, che non è nuovo all'ambiente del Busan avendo chiuso l'edizione del 2012 con Television, presenta il suo progetto No Land's Man. Altri nomi celebri della metà est del mondo approcceranno il mercato, tra cui Vimukthi Jayasundara (che a Cannes nel 2006 si portò a casa la Caméra d'Or con The Forsaken Land), e la maggior parte, è da notare, è frutto di alleanze coproduttive internazionali: “Oltre il 70% dei progetti finali selezionati sono co-produzioni. I confini stanno diventano sempre più indistinguibili" sono le parole di Susan Chae, membro del comitato selettivo.
In ambito produttivo Marianne Slot propone Clair-obscur, dopo le numerose e proficue collaborazioni produttive con Lars von Trier (Anticristo, Melancolia e Nymphomaniac). Anche Hany Abu-Assad (regista di Omar, vincitore del premio Un Certain Regard 2013) e il suo nuovo progetto The Flag saranno presenti; come pure Guneet Monga, fresco del successo diffuso del piacevole The Lunch Box.
Ma le anticipazioni coreane non finiscono qui: se i volti degli attori Ken Watanabe (Memorie di una Geisha, Inception) e Moon Sori (Peppermint Candy, Oasis) si presteranno ad aprire le danze del Festival, sarà il lavoro di Ann Hui ad appuntare la kermesse durante il Gala di Presentazione e, soprattutto, a ricevere uno tra i premi più ambiti del mondo asiatico: l'Asian Filmaker of the Year. Alla regista - prossimamente impegnata a Venezia proprio in chiusura al festival con il suo ultimo The Golden Era, nonché come presidente di Giuria della sezione Orizzonti - verrà riconosciuto il lavoro di anni di militanza artistica nella New Wave Honkongese. Tra gli altri artisti che hanno conquistato il prestigioso riconoscimento in passato, Rithy Panh giusto l'anno scorso, Tsui Hark, Tsai Ming-Liang e Andy Lau in precedenza.
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