Il premio sarà assegnato al regista il 5 settembre, in occasione dell'anteprima mondiale del suo ultimo dramma "Monte", ambientato nel 1350 e girato interamente in Italia, sulle montagne dell'Alto Adige. Nel cast Andrea Santoretti e Claudia Potenza
Sarà assegnato al regista iraniano Amir Naderi il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker della 73ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il premio in questione è un riconoscimento istituito nel 2006 che viene assegnato di volta in volta ad una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo. Lo scorso anno fu Brian De Palma a vincerlo, mentre nel 2014 è toccato a James Franco.
Dopo Abbas Kiarostami nel 2008, il premio Glory to the Filmmaker torna nelle mani di un regista iraniano, che fin dagli anni '70 è stato tra le figure più influenti della sua terra, affermandosi con classici come Tangsir (1974) e Entezar (1974), che vinse il premio della giuria al festival dei ragazzi di Cannes. I suoi successivi due film Davandeh (Il corridore, 1985) e Ab, Bad, Khak (Acqua, vento, sabbia 1989) furono invece premiati con la Mongolfiera d’oro al Festival di Nantes. Sound Barrier (2005) ha vinto il premio Roberto Rossellini della critica alla Festa di Roma 2006, mentre Cut - girato in Giappone - è stato il film d’apertura della sezione Orizzonti a Venezia nel 2011, vincendo successivamente i premi per il miglior regista e il miglior attore ai 21. Japan Professional Film Awards.
Il lavoro di Naderi è stato oggetto di retrospettive in musei e festival di tutto il mondo, e il suo nuovo lungometraggio Monte sarà mostrato come fuori concorso in anteprima mondiale a Venezia 73. Il film è ambientato nel 1350 e racconta la drammatica storia di un uomo che cerca di riportare la luce del sole nel proprio villaggio, dove la famiglia riesce a stento a rimanere in vita proprio per la prevalenza dell'oscurità.
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Monte è il primo progetto dell'autore ad essere ambientato e diretto in Italia. Le riprese sono durate 6 settimane e si sono svolte quasi interamente sulle montagne dell'Alto Adige, a oltre 2500 metri d'altezza. Nel cast compaiono Andrea Santoretti (ACAB - All Cops Are Bastards, Ogni maledetto Natale), Claudia Potenza (Basilicata coast to coast, Una piccola impresa meridionale), Zac Zanghellini (Derico, Insane), Marco Boriero (Maldamore) e Anna Bonaiuto (Il divo, Mio fratello è figlio unico).
A proposito di questo riconoscimento, il direttore Alberto Barbera ha dichiarato: "Amir Naderi ha contribuito in maniera decisiva alla nascita del Nuovo cinema iraniano negli anni ’70 e ’80 con alcuni capolavori destinati a rimanere nella storia del cinema come Davandeh, e Ab, bâd, khâk. Ma anche dopo il suo trasferimento a New York nel 1988, Naderi è rimasto ostinatamente fedele a se stesso e a un’idea di cinema di ricerca e sperimentazione per nulla incline alle mode e alle facili scorciatoie. In tutti i suoi lavori, non è difficile rinvenire il nucleo di una identica ossessione che trascende il principio di realtà per spingere l’individuo oltre il proprio limite. L’ultima mezz’ora di Monte costituisce una sorta di sintesi di tutto il suo cinema, la metafora bigger than life della lotta per la sopravvivenza, contro i confini, le coercizioni e gli oltraggi che talvolta rendono la vita umana miserabile. Un epilogo da togliere il fiato, che traduce in immagini di grande potenza espressiva le idee, le emozioni, le visioni che sono alla base di tutti i suoi film. Il premio Jaeger-LeCoultre è il riconoscimento meritato che sancisce l'originalità e la grandezza di un cineasta fuori dal gregge, il talento di un regista appassionato e la generosità di un uomo che sembra non conoscere limiti”.
La premiazione di Amir Naderi avrà luogo lunedì 5 settembre alle ore 14.00 in Sala Grande, poco prima della proiezone del film.
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