Il regista di "Super 8", ora al lavoro sull'atteso "Star Wars - Episodio VII", sarà omaggiato con un Visionary Award alla tredicesima edizione dei VES Awards. Pupillo di Spielberg, il regista e produttore è un noto maestro degli effetti visivi
J.J. Abrams riceverà il Visionary Award da Visual Effects Society il 4 febbraio presso il Beverly Hilton durante la tredicesima edizione di VES Awards. Il regista non ha fatto trapelare molto, nel frattempo, del suo ultimo e attesissimo lavoro, Star Wars - Episodio VII, nuovo episodio della saga di fantascienza per eccellenza che sta esagitando le migliaia di fan in tutto il mondo, già in visibilio per le pochissime foto trapelate dal set, tra le quali quella di un modello di velivolo aerospaziale che torna protagonista dalle passate pellicole.
Tra i lavori passati di Abrams ci sono i successsi blockbuster Star Trek - L'inizio, Super 8 e Into Darkness - Star Trek. Attivo su più fronti operativi, il pupillo di Steven Spielberg è anche fondatore e presidente di Bad Robot Productions e nel suo passato ci sono anche varie sequenze di impegni nella televisione, tra cui i lavori nelle serie Lost, Alias e Felicity. Attualmente è produttore esecutivo di Person of Interest e, negli stessi panni, sta lavorando alle serie di imminente uscita Westworld per HBO e Roadies per Showtime, oltre che alla miniserie di Hulu 11/22/63, basata sul romanzo best-seller del maestro del brivido Stephen King.
Il Visionary Award vuole premiare un artista che "ha migliorato in una maniera unica e consistente l'arte e la scienza degli effetti visivi con il risultato di incoraggiare l'immaginazione e stimolare future scoperte grazie alle capacità artistiche, all'invenzione e al lavoro pionieristico". Abrams ha inoltre elevato in modo consistente non solo l'aspetto tecnico dei visual effects, ma anche quello emozionale, come precisa il responsabile di VES Jeffrey A. Okun.
Il regista ha ridefinito il rapporto tra l'osservatore e la storia, come si può notare, per esempio, in Super 8, il prodotto probabilmente più riuscito anche grazie alla supervisione di Spielberg, in onore del quale la storia conserva quel potere dell'immagine della fantascienza spielberghiana anni Ottanta e lo spessore emozionale dei personaggi. Il tutto confezionato da un uso del digitale fenomenale, per altro all'interno di una sottile operazione di metacinema.
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