Sul campo c'erano due VFX supervisor premi Oscar, Jaunt, Red e Barco. La missione era girare più video possibili all'interno dello Space Shuttle Endeavour, aperto per la prima e ultima volta a professionisti di realtà virtuale ed effetti visivi
Tutti a sbirciare dentro uno Space Shuttle per la prima volta grazie al lavoro di esperti di realtà virtuale e professionisti degli effetti visivi premiati con l'Oscar, che permetteranno al pubblico di dare uno sguardo ravvicinato al mezzo spaziale come mai era accaduto in precedenza. Lo Space Shuttle Endeavour dovrebbe essere definitivamente 'parcheggiato' nella sua ultima casa presso il Los Angeles' California Science Center, ma, grazie alla nuova tecnologia, tornerà a volare, almeno virtualmente.
Il 29 settembre ingegneri della NASA, United Space Alliance (joint venture Boeing-Lockheed) e Science Center hanno iniziato un duro lavoro per aprire lo scomparto del carico del pesantissimo veicolo un'ultima volta, prima che lo stesso, stabilitosi a Los Angeles nel 2012, venga sistemato verticalmente in un'esposizione permanente presso il nuovo Samuel Oschin Air and Space Center, facility da 250 milioni di dollari che aprirà nel 2018. Per immortalare il momento storico alcuni membri della comunità di Hollywood - tra i quali i supervisori agli effetti visivi e premi Oscar Ben Grossmann (Hugo) e Craig Barron (Il curioso caso di Benjamin Button) - erano presenti, così come la startup di realtà virtuale Jaunt e Red, produttore di macchine da presa.
Barco, che fabbrica monitor, dovrebbe usare il materiale nel suo nuovo sistema teatrale Escape, che unisce tre schermi per creare una sorta di panorama in stile Cinerama: il sistema Escape è stato di recente testato in cinque cinema americani con The Maze Runner della Fox. Inoltre il girato dovrebbe essere reso disponibile attraverso Jaunt con l'uso dei più recenti modelli di occhiali per la realtà virtuale, come Oculus Rift.
[Leggi anche: Lo start up di Jaunt per portare la realtà virtuale nel cinema]
The Hollywood Reporter è stato invitato sul posto a osservare le riprese, che includono due prototipi di videocamere Jaunt per la realtà virtuale, un impianto che supporta sette videocamere Red Epic Dragon e uno scanner LIDAR per creare una rappresentazione digitale in 3D dell'Endeavour. Il tutto consente di girare diversi shot da usare con molteplici finalità: una potrebbe essere una simulazione che consenta a chi guarda di provare l'ebbrezza di una missione spaziale in volo.
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