Lo start up di Jaunt per portare la realtà virtuale nel cinema

La realtà virtuale si avvicina al cinema sempre di più. Questo è quanto annuncia Jaunt, reduce da uno start up quanto meno fruttuoso e che ha fruttato 6,8 milioni di dollari, raccolti grazie al supporto di British Sky Broadcasting, Redpoint Ventures, SV Angel, ‎il responsabile di Dolby Laboratories Peter Gotcher e il co-fondatore di Sling Media Blake Krikorian. Notizia che segue, a distanza di una settimana, la discussa acquisizione di Oculus VR da parte di Facebook per la cifra di 2 bilioni di dollari; a un mese fa risale invece il prossimo lancio Sony di Project Morpheus, un impianto di realtà virtuale per Playstation da calzare in testa.

Il sistema di Jaunt assicura un'immersione totale nella fruizione di immagini 3D audio e video a 360°, con la possibilità di dirigere lo sguardo in qualsiasi direzione e di gestire a piacimento l'esperienza virtuale. Il sistema cattura i video usando algoritmi e fotografia computazionale e permette ai registi e ai videomaker di usare gli stessi programmi di produzione e montaggio che già essi conoscono. Jens Christensen, direttore di Jaunt, è intenzionato a portare la realtà virtuale, per ora una prerogativa quasi esclusivamente del mondo dei videogame, nel mondo dell'entertainment.

E non c'è niente di più affascinante del cinema in questo senso, visto che i clienti non vedono l'ora di sperimentare un'avventura sullo schermo quanto più vicina alla realtà. Ecco perché Stuart Murphy, responsabile dei canali di intrattenimento di Sky, è più che convinto del finanzamento a Jaunt, che include tra i suoi consulenti Babak Parviz, creatore di Google Glass, il direttore di IMAX Brad Wechsler, il regista Mark Romanek e Bernd Girod, docente di ingegneria elettrica a Stanford.