La Grecia, Tottenham, Roma potrebbe essere una qualunque di queste città l’ambientazione di "Shadowrunners", la nuova web serie firmata da Giovanni Ficetola e Matteo Fontana
La Grecia, Tottenham, Roma potrebbe essere una qualunque di queste città l’ambientazione di Shadowrunners, la nuova web serie firmata da Giovanni Ficetola e Matteo Fontana. La serie affronta il tema della crisi economica e sociale del nostro tempo, raccontandola in gran parte dal punto di vista di Rino, un ragazzo di diciannove anni, interpretato da Jacopo Brognoli, che entra a far parte di una gang nota come Shadowrunners. Gli Shadowrunners sono una banda “di un quartiere difficile di periferia, fatto di casermoni, binari del treno, sottopassaggi e luoghi spersonalizzanti” ci raccontano i registi. La banda è capitanata da due personaggi molto diversi, Sadho e Micko, nomi di battaglia di Stefano Sgarella e Michelangelo Passigli, rispettivamente interpretati Daniele Balconi e Davide Fumagalli. I due leader incarnano le due anime differenti della gang: “una ciecamente violenta, l’altra riflessiva e quasi mefistofelica”.
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Già dal breve trailer è possibile scorgere, in alcune battute, contraddizioni e visioni profondamente diverse della crisi e della Società: “Non ci piacciono i personaggi monolitici e drammaturgicamente connotati – raccontano i due registi – preferiamo quelli sfumati, contraddittori e complessi. […] Non vogliamo proporre nessuna chiave di lettura – proseguono – ma al contrario, ci sforziamo sempre di mostrare i problemi che ci appassionano in tutta la loro complessità. […] Gli Shadowrunners sono sia dei teppisti di strada che dei ribelli guidati da un certo, oscuro idealismo”. La coralità della narrazione e la poliedricità dei punti di vista si apprezza, non solo nei conflitti tra i personaggi di diversa estrazione sociale, ma anche tra i componenti della gang e perfino nei conflitti interiori dei protagonisti. In tal senso un esempio è rappresentato dal Commissario Estiarte, interpretato da Ilario Carvelli: “E’ un personaggio inquieto, più vicino nell’animo ai ragazzi che si ritrova ad arrestare che ai suoi stessi superiori […] una specie di baluardo di una legalità malintesa, che non è più una risposta credibile a certi fenomeni. Egli se ne rende conto e da questo derivano tutta la sua complessità e il suo tormento”.
La serie ha un tratto apolide e internazionalista, infatti, sebbene sia stata girata a Milano, ciò non viene né nascosto né detto esplicitamente ma è lasciato intendere, perché l’idea dei registi “era di riflettere sulle ‘banlieue’ di tutte le grandi città, italiane e straniere”.
"Shadowrunners nasce più di due anni fa – raccontano Giovanni Ficetola e Matteo Fontana – dall’osservazione allibita degli scontri di Tottenham unita a certe nostre letture, in primis Ballard. Volevamo riflettere sulla Crisi da una prospettiva più cosmica, universale, non tanto cronachistica quanto piuttosto evocativa. La Crisi purtroppo è pervasiva ed entra in quasi tutte le riflessioni giornalistiche, letterarie e cinematografiche di oggi, perlomeno in Italia. Quindi, perché non guardarla da un altro punto di vista? Shadowrunners è la nostra via verso un’eversione che giudichiamo da una parte inevitabile, quasi una questione di sopravvivenza, e dall’altra temibile, minacciosa, ignota. L’idea, fondamentalmente, era quella di unire i moti dal basso con quello che potrebbe essere un piano di fantapolitica”. Il progetto nasce subito come web serie, sia perché in sintonia con lo spirito del tempo, da occupy wall street alla primavera araba, anche le rivolte passano attraverso il web e gli slogan si propagano alla velocità di un tweet, sia per il desiderio dei registi di misurarsi con questa forma narrativa: “Il nostro lavoro precedente è un lungometraggio, Lupo della notte. Volevamo cambiare e metterci alla prova su una forma narrativa non facile, ma che sta avendo molto successo. Shadowrunners è corale, per cui la struttura in episodi è fondamentale, per introdurre tutti i personaggi e dedicare a ciascuno il tempo che gli occorre”.
La serie, costituita da sette episodi di quindici minuti ciascuno, è stata prodotta a budget zero, infatti, dopo alcuni tentativi di trovare finanziatori privati, i registi si sono resi conto che, per le tematiche e il taglio assai duro che avrebbe avuto l’opera, non sarebbe mai stata accettata da eventuali finanziatori. Le riprese e montaggio ormai sono stati ultimati e adesso sono in corso alcune trattative per trovare un distributore che sia in linea con il progetto e dia la giusta visibilità al lavoro svolto. Tuttavia, qualora non dovessero trovare sponsor, i registi non escludono la possibilità di pubblicare la serie su YouTube.
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