Il sessimo a Hollywood al centro di un’indagine governativa

Sembra strano, eppure fino a qualche mese fa il dibattito sull’occupazione femminile a Hollywood era un argomento per pochi. Compito del giornalismo è anche quello di portare a galla questioni come queste, permettere ai cittadini di essere più consapevoli di quello che accade intorno a loro; la strada è ancora molto lunga, ma fortunatamente qualcosa – almeno negli Stati Uniti – si sta muovendo.

La cosa più rassicurante sarebbe poter registrare già un’inversione di tendenza, sapere che per una donna dirigere un film non è così complicato, che le attrici vengono pagate con gli stessi criteri dei loro colleghi uomini; d'altronde siamo nel 2016, ma per questo però purtroppo c’è ancora bisogno di tempo.

Il governo americano però ha commissionato un’indagine sul sessismo nell’industria cinematografica, un’azione che era stata chiesta a gran voce dall’American Civil Liberties Union.

“La nostra speranza è che spingano i leader dell’industria a confrontarsi con la continua violazione dei diritti civili a cui sono sottoposte le registe” ha affermato Melissa Goodman, rappresentante dell’ACLU. “Siamo incoraggiati nel vedere come il governo abbia finalmente preso seriamente la questione”.  

I numeri parlano da soli: secondo un sondaggio di Dazed and Confused, solo il 7%  dei film più importanti del 2015 sono stati diretti da donne e tutto ciò non si può certo spiegare demograficamente.

[Leggi anche: I migliori film diretti da registe donne]

Anche nella settima arte esistono esempi virtuosi di imprenditorialità femminile come la neonata casa di produzione Vikarious fondata da Alicia Vikander – una delle attrici più in vista del momento – e Jessica Chastain. Le due artiste hanno infatti in mente di supportare progetti artistici delle loro colleghe; il primo film sarà Euphoria in cui la Vikander e Eva Green saranno dirette dalla svedese Lisa Langeth.

In Inghilterra sono stati di recente pubblicati degli studi dell’università di Southampton in cui risulta che solo il 20% della forza lavoro del cinema è composta da donne, sarebbe interessante capire quali sono i numeri italiani, molto probabilmente però non sarebbero incoraggianti.