Come far capire allo spettatore che il tempo della narrazione scorre più velocemente rispetto a quello della vita reale (evitando le inquadrature di orologi)
Come il cinema riesce a raccontare il tempo che passa è un argomento su cui si potrebbero scrivere pagine e pagine. Ci sono varie tecniche per far capire allo spettatore che il tempo diegetico – quello del racconto – sta scorrendo più velocemente del tempo vissuto in prima persona dallo spettatore. Inquadrare un orologio o un calendario non è proprio il massimo dell’originalità, ma per fortuna ci sono altri trucchetti.
In letteratura – ma anche nel linguaggio cinematografico – esiste la figura retorica dell’ellissi che nella settima arte indica un salto temporale, spesso evidenziato da dissolvenze, campi vuoti o dal montaggio alternato.
A volte può essere molto efficace invece essere diretti e usare la parola scritta. Inserire nell’inquadratura la didascalia “un anno dopo” o “sei giorni più tardi” servirà a far capire immediatamente il rapporto di causalità che intercorre tra le due scene.
Esistono segnali visivi o dettagli narrativi più riusciti e ricercati di altri: pensate alla frittata che mangia Walter White verso la fine di Breaking Bad. Quel 52 scritto con il bacon, ad indicare che per il protagonista è giunto il momento di festeggiare il suo compleanno, parla più di molte scritte o lancette velocizzate.
Un altro modo per “ammazzare il tempo” su cui possono contare solo i registi dotati di alti budget (e bravi truccatori) è quello di far invecchiare gli attori. Vedere che i capelli diventano bianchi e le rughe solcano i volti è un ottimo modo per far capire che il tempo è passato. L’esempio meglio riuscito della storia è ovviamente Boyhood di Linklater il quale ha avuto la possibilità di girare il suo film nell’arco di dodici anni per raccontare la storia di un ragazzino e della sua famiglia perfettamente inserita in un contesto sociale in evoluzione.
[Leggi anche: Boyhood: un film (memorabile) lungo dodici anni]
Altra tecnica infallibile è quella di descrivere il cambiamento climatico o il succedersi delle stagioni. Un albero che da verde ha perso le foglie non può che voler suggerire un salto temporale di qualche mese e il gioco è fatto.
Ovviamente ci sono molti altri metodi per avvertire il pubblico del tempo che passa, smascherarli è un esercizio divertente e aiuta a capire il funzionamento della narrazione.
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