Quella del pre-blocking è una fase della produzione cinematografica spesso sottovalutata, ma che può rivelarsi davvero utile durante la lavorazione di un film. Anche Orson Welles ha dimostrato di farne ampio uso, vediamo in che modo
Il regista è l’unica persona veramente interna alla creazione di un film, colui che sa come ogni singolo pezzo del puzzle andrà ad incastrarsi con gli altri per trasporre la sua visione sul grande schermo. Di tutte le tecniche cinematografiche che lo aiuteranno a comporre il suo lungometraggio, il pre-blocking è sicuramente quella che farà notare maggiormente la presenza artistica dell’autore e la solidità della regia.
Sostanzialmente si tratta della realizzazione di una sorta di diagramma che precede le riprese del film, in cui il regista raffigura e pianifica la disposizione degli elementi all’interno delle singole scene, come gli attori e le cineprese. In questo modo viene stabilito anticipatamente come tutti gli elementi sul set dovranno muoversi, così da realizzare al meglio scene dinamiche e di grande impatto che faranno spontaneamente presa sullo spettatore. Non solo il pre-blocking semplifica la comunicazione tra il regista e il resto dello staff rendendo chiaro e conciso come dovrà essere girata la scena, ma permette anche di risparmiare consistentemente tempo e denaro.
Come sappiamo, Orson Welles fu un maestro nella costruzione dello spazio, tanto da riuscire a sfruttarlo in modo tale da raccontare al pubblico qualcosa anche con la semplice composizione degli elementi scenici. A tal proposito, una delle sequenze più importanti della sua filmografia si trova all’interno di Quarto Potere, e mostra sullo sfondo il piccolo Kane che gioca in mezzo alla neve con uno slittino, mentre in primo piano – in casa - vediamo i genitori discutere con Thatcher riguardo il suo futuro. La composizione spaziale in questo caso è strutturata in modo da mostrarci in contemporanea due scene distinte ma strettamente collegate tra di loro, entrambe parte di un macroevento cruciale all’interno della storia. Tuttavia nonostante in primo piano si stia verificando il turning point del film e della vita del protagonista, è proprio la sequenza in “secondo piano” a rappresentare la scena chiave di tutta la pellicola.
Questo ci esplicita come dietro ad ogni inquadratura nel cinema di Welles ci sia un enorme lavoro legato al pre-blocking, e come ogni singolo elemento scenico sia minuziosamente studiato in modo da trasmettere informazioni allo spettatore tanto quanto i dialoghi dei personaggi.
Ecco una interessante video analisi della scena in questione con un particolare riferimento all’importanza del pre-blocking.
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