Il presidente della Russia Vladimir Putin conferisce a Steven Seagal la cittadinanza onoraria

Stando a quanto riportato da The Hollywood Reporter, in data odierna, il presidente della Russia, Vladimir Putin, avrebbe conferito al noto attore Steven Seagal la cittadinanza onoraria. Il tutto è stato ufficializzato da un decreto firmato e riportato sul sito web del Cremlino.

Ecco quanto dichiarato in merito da Dmitry Peskov, uno dei portavoce del Cremlino: "Steven ha effettuato molte richieste, in passato, per ottenere una cittadinanza russa. Stando alle regole della nostra Costituzione, il presidente ha totale autorità sui problemi di cittadinanza e di asilo politico".

Questo sta a significare che l'attore è divenuto, automaticamente, un cittadino russo senza che abbia dovuo accettare in maniera ufficiale il decreto. Seagal non ha ancora commentato a riguardo ma il suo ultimo viaggio in terra russa risale a due mesi fa quando ha visitato le regioni del Kamchatka e Sakhalin, affermando più volte l'intenzione di ottenere la cittadinanza e di spendere più tempo in Russia, magari anche un anno.

Nel gennaio del 2013 anche il celebre attore francese Gerard Depardieu ottenne la cittadinanza russa e, da allora, numerose figure del mondo dello spettacolo come l'attore Samy Naceri e il cantante dei Limp Bizkit Fred Durst, si sono più volte dimostrati interessati a ottenere la cittadinanza.

Circa un anno fa la Crimea, regione annessa alla Russia dall'Ucraina, ha contattato svariati personaggi dell'ovest per concedergli cittadinanza onoraria, promettendo di creare una sorta di "Beverly Hills" dell'est ma nessuno, ad ora, ha mai risposto.

Nel corso degli anni Steven Seagal ha sempre mantenuto stretti contatti con la Russia e sarebbe dovuto essere il portavoce internazionale del manifatturiere russo Kalashnikov ma il progetto venne cancellato a causa di svariate sanzioni emesse dalla Crimea, nel 2014. Seagal è inoltre un ottimo amico del leader della Chechnya, Ramzan Kadyrov.

Due anni fa, uno spettacolo musicale per Seagal in Estonia venne cancellato a cusa del supporto dell'attore verso le politiche del Cremlino in Ucraina.