Ritratto di Pierre Hombrebueno
Autore Pierre Hombrebueno :: 10 Luglio 2015

Ci lascia a 83 anni Omar Sharif, leggendario attore che nel corso della sua carriera ha lavorato con autori del calibro di David Lean, Anthony Mann, William Wyler, Blake Edwards, Francesco Rosi, Terence Young e Youssef Chahine

Omar Sharif

Ancora lutto nel mondo del cinema, e a spegnersi è un'autentica leggenda: l'egiziano Omar Sharif. Il grande attore era malato di alzheimer da un po' di tempo, ma a stroncarlo è un attacco di cuore avvenuto in un ospedale de Il Cairo, in Egitto.  

Il debutto nel lontano 1954, anno di Desert Devil di Youssef Chahine, seguito immediatamente dal richiamo di Hollywood. A volere l'attore è David Lean in persona, che nel 1962 gli affida il ruolo di Sherif Ali in Lawrence d'Arabia, pellicola con cui sarà nominato agli Oscar come Miglior Attore Non Protagonista. Ma la sua opera più famosa sarebbe arrivata tre anni dopo, e stiamo ovviamente parlando de Il dottor Zivago, epopea romance in cui affianca Julie Christie, Geraldine Chaplin, Rod Steiger e Alec Guinness. La trasposizione del romanzo di Boris Pasternak divenne una pietra miliare del cinema americano, conquistandosi ben 5 Academy Award, 5 Golden Globe, 3 Bafta, 3 David di Donatello e svariati altri riconoscimenti in giro per il globo. 

Sharif avrebbe proseguito la sua carriera alternando produzioni hollywoodiane ed europee, e nel corso di sei decenni ha l'occasione di lavorare con autori come Terence Young, Francesco Rosi, William Wyler, Blake Edwards e Richard Fleischer. Tra i suoi compagni davanti la macchina da presa: Gregory Peck, Barbra Streisand (con cui ha anche una breve relazione amorosa), Jack Palance, Julie Andrews, Sophia Loren, Michael Caine e, nei tempi più recenti, Antonio Banderas e Viggo Mortensen. L'ultima escursione nel cinema risale al 2013, quando recitò in Rock the Casbah di Laila Marrakchi, affiancando Morjana Alaoui e Nadine Labaki. 

[Leggi anche: I migliori film d'amore della storia del cinema secondo l'American Film Institute]

Una carriera ricchissima e variegata quella di Sharif, capace di attraversare i generi più disparati passando con non chalance da sontuosi blockbuster a opere decisamente più piccole e autoriali, da Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l'armadio di Andrew Adamson (era la voce del leone Aslan nel doppiaggio italiano) a Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano di François Dupeyron, da 10.000 A.C di Roland Emmerich a Un castello in Italia di Valeria Bruni Tedeschi. Insomma, un raro esempio di interprete a 360°; che i giovani attori ed aspiranti tali possano prendere esempio da lui: di certo, avrebbero solamente da imparare.

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