Attori e celebrità degli Stati Uniti reagiscono con asprezza alla sentenza per l'omicidio di Michael Brown a Ferguson e invitano la gente a manifestazioni pacifiche nelle strade d'America e del mondo. Un altro nero ucciso ignorato dalla giustizia
Le celebrità di Hollywood e della comunità afroamericana hanno reagito con stupore alla sentenza della notte scorsa del processo per la morte di Michael Brown a Ferguson, che ha sollevato un polverone di stampo razziale e sociopolitico in tutti gli Stati Uniti e nel mondo. L'agente accusato di omicidio è stato prosciolto e la comunità nera di Ferguson si è rovesciata in strada a protestare, questa volta con ancora più violenza.
Macchine incendiate e guerriglia urbana regnano nella cittadina che purtroppo diventerà famosa per l'omicidio dubbio e (pare) ingiustificato di un giovane ragazzo di colore, che ha riacceso la rabbia dei neri a livelli che non si riscontravano dai tempi dell'indecente pestaggio di Rodney King nel 1992 da parte delle forze dell'ordine, incastrate allora da immagini di videosorveglianza.
Obama ha consigliato il rispetto della sentenza - "Siamo in uno Stato di diritto", ha detto il Presidente dalla White House - ma non ha nascosto che questa vicenda riapre la porta a un'ombra oscura su tutta l'America, la solita questione razziale che mina la serenità della popolazione da sempre. Le celebrità hanno cercato di sensibilizzare, tramite vari tweet, la popolazione e di spingerla a manifestazioni pacifiche.
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Darren Wilson, il poliziotto che ha ferito a morte il diciottenne disarmato Brown, sarà libero di camminare per strada e Spike Lee, Lena Dunham e Shonda Rhimes sono alcuni dei nomi che si sono alternati sui social network per chiedere giustizia. La violenza non è la risposta, ma la mobilitazione è inevitabile. La Rhimes ricorda il motto di Martin Luther King: "L'oscurità non può guidarci fuori dall'oscurità, solo la luce può farlo. L'odio non può guidarci fuori dall'odio, solo l'amore può farlo".
Anche la star NBA LeBron James si è mossa sulla rete, ecco il suo tweet che lasciamo nella più intensa versione originale: “As a society how do we do better and stop things like this happening time after time!! I’m so sorry to these families. Violence is not the answer people. Retaliation isn’t the solution as well. #PrayersUpToTheFamilies #WeHaveToDoBetter” .
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