Tre registi di spicco dalla Corea del Sud e tre esperienze in terra hollywoodiana: ma adesso è il momento di tornare a casa
Niente di nuovo per Park Chan-Wook: la notizia della sua nuova produzione tratta dall’opera “Fingersmith”, che sembra finalmente aver preso il titolo di The handmaiden, era già stata annunciata l’anno scorso. Il film è attualmente in fase di post-produzione e si pensa che al prossimo appuntamento festivaliero di Cannes, sia verosimilmente presentato al mercato.
Ma Park Chan-Wook non è il solo che, dopo aver girato Stoker con cast americano (tra cui Mia Wasikowska, Nicole Kidman e Matthew Goode) in terra hollywoodiana, ha deciso di rientrare in patria con la nuova produzione.
Kim Ji-Woon è riuscito addirittura a portare finanziamenti americani nella sua penisola, più precisamente oltre 8 milioni di dollari, usciti dalle tasche di Warner Bros: ecco che Secret agent sarà la prima produzione Warner girata in Corea del Sud. Niente male per questa nazione che ultimamente sta un po’ barcollando sotto l’attrattiva inarrivabile della vicina Cina. Warner si occuperà anche della distribuzione di Secret Agent; la storia, un noir di spionaggio, è ambientata durante la dominazione giapponese degli anni Venti, e il volto di punta sarà una vecchia conoscenza di Kim Ji-Woon, Song Kang-ho, già presente in Il buono, il matto, il cattivo.
Kim aveva temporaneamente lasciato la Corea per una collaborazione (discutibile) con Arnold Schwarzenegger e Johnny Knoxville: The Last Stand - L'ultima sfida, un film del 2013 che non ha esattamente lasciato il segno.
[Leggi anche: Indiscrezione sul prossimo di Park Chan-wook: fantascienza giapponese]
Il terzo del gruppo è Bong Jong-Ho, il cui progetto di rientro è in fase di pre-produzione. Il film in questione è Okja, che ha già fatto parlare di sé dal momento che ha conquistato la partecipazione produttiva di Netflix, la co-produzione di Plan B (di Brad Pitt) e tra gli attori, volti estremamente interessanti tra cui Tilda Swinton, Jake Gyllenhaal, Paul Dano, Bill Nighy e Kelly MacDonald. D’altronde, Bong esce da una produzione di successo come è stata Snowpiercer, uno sci-fi visionario, ironicamente definibile road movie, sul fallimento di un esperimento ecologico che vincola la sopravvivenza umana agli equilibri opinabili di una società ricostruita a bordo di un treno. Questa volta Bong Jong-Ho, ha dichiarato di aver richiesto un budget ancora maggiore dei 40 milioni di Snowpiercer, e a detto sua, Netflix gli ha offerto sia questa indispensabile condizione finanziaria che una irrinunciabile libertà creativa. Okja entrerà in fase di produzione il prossimo aprile, ma l’uscita nelle sale non è prevista prima di un anno.
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