Da "The Woman Who Left" di Lav Diaz a "La La Land" di Damien Chazelle, ecco alcuni film da non perdere assolutamente al Festival di Venezia 2016
Avete già fatto le valigie? L'appuntamento imprescindibile per tutti i cinefili, quest'anno, è al Festival di Venezia, la cui 73a edizione si svolgerà al consueto Lido dal 31 agosto al 10 settembre. Numerosi i film che destano un fortissimo hype: ecco alcuni titoli da cui ci aspettiamo solo il meglio; segnateli in agenda e non perdeteli per nessuna ragione al mondo.
Innanzitutto, lanciate i fuochi d'artificio per festeggiare: dopo innumerevoli presenze in Orizzonti, Lav Diaz è finalmente approdato nella competizione ufficiale con The Woman Who Left, che promette 226 minuti di ipnotizzante evocazione con cui godere dalla prima fila delle sale veneziane. Dopo aver trionfato in tutti i possibili festival del mondo, che per l'autore sia arrivata l'ora di un bel Leone d'oro?
Ancora: occhi puntati su 2 opere seconde. Da una parte, La La Land di Damien Chazelle, musical nostalgico che si spera possa confermare il talento del regista dopo l'acclamato Whiplash; dall'altra, The Bad Batch, ritorno di Ana Lily Amirpour dietro la cinepresa a seguito dell'irraggiungibile capolavoro nevromantico A Girl Walks Home Alone at Night, e che stavolta c'immergerà in un mondo post-apocalittico popolato da... cannibali!
Eccitazione a raffica, poi, per La regiòn salvaje di Amat Escalante, controverso cineasta spagnolo già responsabile di potentissime opere quali Sangre, Los Bastardos e Heli (quest'ultimo, premiato a Cannes come Miglior Regia dal sommo Steven Spielberg, mica pifferi). Gran parte dei critici gli tirerà – come al solito – le banane in faccia, ma noi saremo lì a tifarlo con il cuore in gola.
[Leggi anche: Festival di Venezia 2016: il Leone ruggisce forte con un eccellente programma]
Infine, ammettiamo il suo andare altalenante di questi ultimi anni, ma ogni qualvolta Kim Ki-duk fa un nuovo film, non riusciamo proprio a trattenere le palpitazioni. Titolo del suo ultimo lavoro è The Net, che vedrà al centro della narrazione un uomo immerso nel lato più oscuro della società in cui vive, quelle 2 Coree che forse, in fondo in fondo, non sono poi così differenti nell'anima.
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