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Autore Pierre Hombrebueno :: 2 Dicembre 2015

Fuori i primi titoli dello Slamdance Film Festival 2016, tempio dell'indie internazionale e valida alternativa al Sundance. Tra i film in concorso, anche l'italiano "Last Summer" di Leonardo Guerra Seràgnoli

Last Summer

Fuori i primi titoli dello Slamdance Film Festival, una delle manifestazioni statunitensi più importanti per quanto riguarda il cinema indipendente. Attivo dal 1995, l'evento è perfetto per scoprire e lanciare dei nuovi talenti dal panorama internazionale: in pratica, una fattispecie di alternativa al Sundance, e per molti versi ancora più indie, avendo un occhio particolare per le produzioni low budget realizzate con meno di 1 milione di dollari.

Tra i film in concorso alla prossima edizione che si svolgerà dal 22 al 28 gennaio 2016, anche l'italiano Last Summer. Diretto da Leonardo Guerra Seràgnoli, autore con all'attivo svariati cortometraggi, la pellicola racconta le vicende di Naomi, donna che ha perso la custodia del proprio figlio di 6 anni. Per dire addio al suo pargolo, la nostra ha solamente 4 giorni a bordo di uno yacht appartenente alla ricca famiglia del suo ex marito: riuscirà, in quelle contatissime ore, a stabilire una connessione con la sua creatura? 

A interpretare la protagonista è la lanciatissima Rinko Kikuchi, nominata agli Oscar nel 2007 per Babel di Alejandro G. Iñárritu. Tra gli altri attori del cast, invece, troviamo Yorick van Wageningen e Lucy Griffiths, mentre da segnalare è anche la presenza, nella crew, di una celebratissima professionista come Milena Canonero, costumista vincitrice di ben 4 Academy Award. 

[Leggi anche: "31" di Rob Zombie e "Yoga Hosers" di Kevin Smith al Festival di Sundance 2016]

Tra le pellicole con cui Last Summer si dovrà scontrare allo Slamdance, possiamo citare il brasiliano All the Colors of the Night di Pedro Severien, lo statunitense Driftwood di Paul Taylor, il britannico The Lesson di Ruth Platt, e l'australiano The Tail Job di Bryan Moses e Daniel Millar. Presenti invece, nella sezione dedicata ai documentari, Art of the Prank di Andrea Marini, Fursonas di Dominic Rodriguez e Peanut Gallery di Molly Gandour. 

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