Torna il RIFF - Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari con la XVI edizione dal 28 novembre al 10 dicembre alla Casa del Cinema di Roma con oltre 100 film in anteprima Italiana
Torna il RIFF - Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari con la XVI edizione dal 28 novembre al 10 dicembre alla Casa del Cinema di Roma con oltre 100 film in anteprima Italiana.
Tra i film in concorso della XVI edizione del RIFF: Oltre La Nebbia - Il Mistero Di Rainer Merz di Giuseppe Varlotta con Pippo Delbono, Corinne Clery e Cosimo Cinieri tra gli altri. Il film sarà presentato venerdì 1 dicembre alle ore 22.00 alla presenza del regista in sala e del cast.
Al centro del film la scomparsa di un attore dal set di un film storico in fase di riprese ad una settimana dalla Pasqua. Un investigatore privato viene discretamente incaricato di indagare sulla scomparsa e fin dall'inizio egli prova l’inquietante percezione di essere in qualche modo coinvolto nelle vicende trascorse.
Gli altri film internazionali in concorso sono gli argentini A Winter To Remember di Cecilia Valenzuela Gioia. Lucia, una ragazza di 21 anni, soffre di attacchi di panico. Durante un inverno trascorso a Salta, la sua città natale, incontra Olivia che l’aiuterà a liberarsi dai traumi del passato e a scoprire se stessa. Esordio alla regia della venticinquenne Cecilia Valenzuela Gioia, che interpreta anche il ruolo di Lucia, il film ritrae con chiarezza e sensibilità il dolore che deriva dal vivere nella paura e la gioia che proviene dall’accettazione di sé. Il film sarà presentato martedì 28 novembre alle 22.15 e rientra nel focus LGBTQ ovvero dei film legati all’identità di genere.
È argentino anche Cetáceos di Florencia Percia. Clara e Alejandro si trasferiscono in una nuova casa. Pochi giorni dopo, lui è costretto a partire per lavoro. Clara resta sola nella nuova casa corcondata da scatole chiuse. Pian piano accetterà una serie di inviti casuali che la allontaneranno dalla dimensione in cui vive. Il film sarà presentato domenica 3 dicembre alle 21.30.
Nel concorso troviamo anche Bernard and Huey di Dan Mirvish (Usa). Basato sui personaggi del fumetto di Jules Feiffer uscito sul “Village Voice” nel 1957, il film racconta l’improbabile amicizia tra il dispettoso Huey e il remissivo Bernard negli anni 80 a New York. Venticinque anno dopo Bernard è uno scapolo di successo e un giorno bussa alla sua porta Huey. Non si vedono da molti anni e Bernard sugellerà il loro incontro iniziando una relazione con Zelda la figlia di Huey in un crescendo di situazioni comiche e a tratti surreali. Il film sarà presentato mercoledì 29 novembre alle 20.30.
E ancora in concorso Falling In/Out In Love di Dominic Bachy (Francia). Il film è una divertente commedia che vede al centro quattro diverse coppie, ognuna in una fase differente della relazione, vivono la loro settimana di San Valentino a Parigi, la capitale dell'amore. Mentre una coppia si incontra per la prima volta e un'altra approfitta della ricorrenza per separarsi, la terza coppia dubita della fedeltà e la quarta cerca di ritornare insieme. Il film sarà proiettato sabato 2 dicembre alle 20.10 alla presenza del regista e degli interpreti.
Sempre in concorso Hagazussa - A Heathen’s Curse di Lukas Feigelfeld (Germania). Il regista tedesco mette in scena una dark story densa di suggestioni e interpretata con inquietante evocatività da Aleksandra Cwen. La storia è ambientata in un disperso villaggio nelle Alpi austriache, dove Albrun (vive sola con la figlia appena nata, emarginata dagli altri abitanti del villaggio e tacciata di stregoniera. Il film sarà proiettato sabato 2 dicembre alle 22.00 alla presenza del regista.
I Am Truly A Drop Of Sun On Earth di Elene Naveriani (Svezia/Georgia) è, invece, il film d’esordio di Elene Naveriani. April lavora come prostituta in un night club fatiscente di Tbilisi, in Georgia, in un mondo in cui a dominare sono gli uomini e le donne sono trattate al pari di oggetti. In tale contesto di disperazione, all'ombra di un albergo di lusso, April incontra Dije, un giovane immigrato nigeriano (una sorta di outsider tra gli outsider) che inseguiva il sogno di raggiungere la Georgia degli Stati Uniti e che invece si è ritrovato lì. Entrambi alienati dalla società, i due finiscono per innamorarsi. Il film sarà presentato giovedì 30 novembre alle 22.15.
Infine Maria (Y Los Demás) di Nely Reguera (Spagna) sarà proiettato venerdi 1 dicembre alle ore 20.10 nell’ambito del Focus sulla Spagna. con la presenza in sala della sceneggiatrice Valentina Viso.
Tra i documentari italiani in concorso troviamo Più Libero Di Prima di Adriano Sforzi. Tommaso Bruno è un ventenne italiano come tanti, partito per l'India all'inizio del 2010: lì troverà la morte di un amico, un'accusa di omicidio priva di fondamento e la condanna al carcere a vita. Ma nei lunghi anni in cella Tommaso resiste, ricorda, immagina e scrive migliaia di lettere in cui racconta come stia trovando un'insperata libertà dentro una cella. Le immagini dei viaggi in India e dell'attesa ad Albenga, si combinano alle animazioni visionarie di Olga Tanchini, allieva di Gianluigi Toccafondo, e al materiale d'archivio, pr raccontare un romanzo di formazione scritto inconsapevolmente dal suo protagonista. Il documentario sarà presentato martedì 28 novembre alle 17.30 alla presenza del regista.
Tra gli altri documentari in concorso Avanti di Lucia Senesi che racconta la crisi sociale che stiamo attraversando contraddistinta da un vuoto politico enorme. Il doc cerca di leggere il presente con gli occhi di Antonio Gramsci, uno dei fondatori del Partito comunista italiano, con quelli di Pietro Nenni, che guidò il Partito socialista in Italia per molti anni e con quelli di Sandro Pertini, uno dei Presidenti della Repubblica più amati della storia. Avanti racconta un viaggio lungo un anno, fra Italia, Francia e Spagna in cui le persone incontrate leggono la crisi alla luce di un passato che ormai sembra lontanissimo. Il documentario sarà presentato il 29 novembre alle 21.00
Mentre Beo di Stefano Viali e Francesca Pirani, ha per protagonista Beo, classe 1920. Le colline del Montefeltro sono lo sfondo su cui episodi del passato – i campi, la mezzadria, la guerra, la Resistenza, la militanza politica, l’emigrazione – e di vita quotidiana – l’orto, le api, le riflessioni sul mondo e sugli uomini – si intrecciano tra storia personale e Storia. Racconto per parole e immagini di umanità, dignità e resistenza. Una prospettiva inedita per ripercorrere il ‘900 attraverso uno straordinario testimone. Il documentario sarà presentato giovedì 30 novembre alle 16.00.
Boxe Capitale di Roberto Palma è un viaggio trasversale nel pugilato romano. Un mondo con più di cento anni di storia dove all’interno vi sono i vecchi racconti, le intramontabili leggende, la malinconia del passato, i mille personaggi, le storiche palestre, le nuove realtà delle periferie, i volti, le tensioni degli spogliatoi e il calore del pubblico romano. C’è la boxe e c’è la città di Roma. Il documentario sarà proiettato domenica 3 dicembre alle 20.00 alla presenza del regista.
Caffè Sospeso di Fulvio Iannucci e Roly Santos Pesaresi è ambientato a Napoli dove esiste una vecchia tradizione: il caffè sospeso. È un piccolo rito che consiste nel donare una tazzina di caffè a beneficio di uno sconosciuto, di una persona bisognosa. Il caffè sospeso è il punto di partenza per un viaggio attraverso le storie di tre persone reali che vivono in tre luoghi del mondo molto lontani fra loro - Napoli, New York e Buenos Aires. Grazie al caffè, tutti e tre hanno cambiato la propria vita e raggiunta la libertà. Il documentario sarà presentato giovedì 30 novembre alle 20.30.
Sempre per i documentari italiani in concorso troviamo Fuoricampo del collettivo Melkanaa ci fa conoscere La Liberi Nantes Football Club, una squadra di calcio composta da rifugiati e richiedenti asilo, che partecipa al campionato di terza categoria senza poter concorrere al titolo. Alla maggior parte dei giocatori, infatti, mancano ancora i documenti richiesti dalla Federazione per poter competere a tutti gli effetti. L’esclusione della squadra dalla classifica riflette l’impossibilità dei migranti di “mettersi in gioco” in un paese straniero. Il campo di calcio è il pretesto per addentrarci nella pluralità delle vite che lo calcano. Il documentario sarà presentato Sabato 2 dicembre alle 17.30.
Nell’ultimo dei documentari italiani in concorso In Aquis Fundata di Andrea De Fusco vediamo un maestro d’ascia, una campionessa del remo, un operaio subacqueo, un mercante ittico e un pescatore: cinque veneziani continuano a trovare nell’acqua il senso di questa città unica.
Franco Crea, uno degli ultimi costruttori di gondole, ricorda i tempi in cui era pescatore e gondoliere ed in laguna c’era spazio per tutti. Fuori dall’immagine stereotipata da cartolina, protagonisti marginali e quasi invisibili sono gli ultimi veri veneziani. Il documentario sarà presentato domenica 3 dicembre alle 16.00.
Sul fronte internazionale dei documentari in concorso troviamo da una parte la realtà contemporanea caratterizzata dall’evoluzione tecnologica e dal cambiamento sociale di cui tutti parlano, mentre dall’altra continuano ad esistere e a sussistere realtà precarie tangibili e determinanti a cui bisogna dare voce.
Die Neue Nationalgalerie di Ina Weisse, che sarà presente in sala, (Germania) narra la storia della ricostruzione della Galleria Nazionale di Berlino in seguito agli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale, soffermandosi sul lavoro dell’architetto modernista Mies van der Rohe.
Sempre sul fronte internazionale Drifting towards the crescent di Laura A. Stewart (Olanda), che ha partecipato a diversi festival internazionali importanti, tra cui quelli di Rotterdam e Chicago. Il doc si sofferma sulle conseguenze dell’inquinamento del fiume Mississippi.
Si prosegue con La fiebre del oro di Raul De la Fuente (Spagna), al suo quarto documentario, che narra le vicende dei minatori del Mozambico e dell’inesistente tutela e prevenzione sul posto di lavoro, così come accade nella comunità africana narrata in Owinoda Javier Marino e Yussuf Razzaque (Spagna) che da anni lotta contro i crimini ambientali delle grandi imprese.
Post truth time di Héctor Carré (Spagna), selezionato al Raindance Film Festival, attraverso alcune interviste a esponenti del settore, indaga il debole rapporto tra la società e i media nell’era contemporanea.
Al RIFF troviamo infine Natalia Gugueva, per la seconda volta dietro la macchina da presa, con il suo Who is Kusturica (Russia) che mette in scena la storia di un musicista diventato regista per puro caso, girando documentari tra un concerto all’altro.
Tra i cortometraggi in concorso al RIFF 2017 nuove e vecchie conoscenze: 4 battiti di Natalia Piervincenzi, A Heart In The Drawer diretto da Roberto Leoni, patrocinato da Amnesty International Italia e selezionato al Views of the World Film and Music Festival a Montréal, affronta il problema del femminicidio. A questo si aggiunge Actus Reus del giovane Julian Grass, che, insieme a Francesco Testi, con il suo Oltre la finestra, mettono in scena una realtà molto delicata, quella della violenza sulle donne, seguiti dal regista Luigi Pane che, dopo aver vinto al Los Angeles Film Valley ed aver ottenuto importanti riconoscimenti in Italia, torna all’opera con L’Avenir. Fra i tanti nomi si fanno spazio anche Kolossal, il primo video tratto dall’album “Andrisanissima” di Antonio Andrisani, Nunca más hermanos di Eleonora Gasparotto Nascimben, protagonista di numerose partecipazioni ai festival tra cui quella alla 72ª Mostra del Cinema di Venezia e La quiete, diretto da Gabriele Galli, in cui l’ordinario protagonista si imbatte un incontro ravvicinato con uno scarafaggio. Tra la tragicommedia e il grottesco, invece, troviamo Pastarelle, seguito dal corto comico Insetti, entrambi diretti da Gianluca Manzetti, per proseguire, poi, con Sulla soglia di Riccardo Festa, una storia famigliare che l’ha ispirato dopo il sopralluogo a Villa Elena. La lista continua con Timeline di Valeria Milillo, volto noto nel mondo televisivo e con Presence Absence della giovane Iolanda Di Bonaventura, un’opera sperimentale presentata all’ultimo Festival di Cannes che mette a fuoco la sottile linea che separa la vita dalla morte, la presenza dall’assenza, in maniera molto intima.
Per la sezione cortometraggi italiani in concorso, in collaborazione con Rai Cinema Channel, verrà assegnato un premio al corto più web, per il valore di € 3.000,00. Il riconoscimento vuole premiare l’efficacia di un racconto che ben si presti ad essere diffuso sui canali web. Il premio consiste in un contratto di acquisto dei diritti web e free tv del corto, da parte di Rai Cinema e godrà della visibilità su www.raicinemachannel.it, sui suoi siti partner e, a discrezione dei responsabili delle reti, sui canali RAI.
Quest’anno il Festival rende omaggio ad un altro grande autore del cinema italiano: Valerio Zurlini, a 35 anni dalla sua morte. Nella sua carriera produsse 10 film nell’arco di 20 anni di attività: caratteristica peculiare del cinema di Zurlini sono i personaggi, divisi sempre fra troppo passato, poco presente e nessun futuro.
Il RIFF 2017 lo omaggerà giovedì 30 novembre alle ore 18.30 con uno dei suoi film più intensi e drammatici, il racconto dei due fratelli Enrico e Dino, descritto in Cronaca familiare vincitore del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1962, tratto dal romanzo autobiografico di Vasco Pratolini, tramite il quale, come fece anni dopo con Il deserto dei Tartari (tratto dal romanzo di Dino Buzzati) Zurlini unisce i tasselli di un percorso creativo che è sempre specchio e metafora di un percorso interiore. Presenterà il film il critico cinematografico Simone Emiliani, supervisore editoriale di Sentieri Selvaggi e firma storica di Filmcritica, Cineforum e Film Tv.
Importante masterclass al RIFF 2017 quella con Luciano Tovoli, direttore della fotografia, che si svolgerà giovedì 30 novembre alle ore 16.00. Classe 1936, Tovoli negli anni Settanta fu tra i protagonisti del rinnovamento dei canoni “luministici” del cinema italiano, importando nei film realizzati in studio il gusto per l'autenticità della fotografia di reportage. Anche regista, è stato fra i primi a incarnare in Italia un modello 'colto' di direttore della fotografia. Ha vinto due Nastri d'argento, nel 1976 per Professione: reporter (1975) di Michelangelo Antonioni e nel 1989 per Splendor (1989) di Ettore Scola, e un David di Donatello, per Il viaggio di capitan Fracassa (1990), sempre diretto da Ettore Scola.
Venerdì 1 dicembre inoltre alle 18.30 alla Sala Deluxe si discuterà di critica cinematografica e del suo ruolo al tempo dei social media. Interverranno alla tavola rotonda, moderata da Chiara Nucera e organizzata in collaborazione con Fuoritraccia - Cose dell’Altro Cinema alcuni esponenti del mondo della comunicazione italiana: Fabio Ferzetti (Il Fatto), Marco Giusti (Stracult), Pedro Armocida (Il Giornale), Paola Casella (MyMovies), Alessandra Tieri (Capo Ufficio Stampa Lucky Red), Francesca Pierleoni (Ansa). Prima del dibattito, alle 17.30 sempre in sala Deluxe, si potrà assistere alla prima italiana del documentario di Héctor Carré (presente in sala) Post Truth Times, una lucida analisi sull’uso dei media e la manipolazione delle notizie.
Il RIFF vuole inoltre utilizzare la tecnica del “day and date” con l’obiettivo di abbattere il sistema di finestre di distribuzione proiettando contemporaneamente due dei titoli in concorso sulla piattaforma VOD indiefilmchannel.tv. Durante la settimana del festival sarà possibile vedere in contemporanea al Cinema e su TV, SmartPhone e Tablet le due opere selezionate in concorso. Falling In/Out Of Love di Dominic Bachy (Francia. 2017, HD, Color, 95’) e A Winter To Remember di Cecilia Valenzuela Gioia (Argentina, 2017, HD, Color, 64’).
Focus anche sul cinema dei paesi nordici, intitolato Viva il Nord che avrà luogo sabato 2 dicembre alle ore 14.00, che analizzerà come il cinema del Nord Europa stia crescendo in questi anni e come in questi paesi la politica culturale stia contribuendo alla crescita di un settore ormai riconosciuto su scala mondiale. Questo attraverso immagini e discussioni di autori che lo rappresentano in maniera eccelsa, la sceneggiatrice e regista danese Lise Birk Pedersen e l’artista finlandese Sophia Ehrnrooth. Saranno proiettati per l’occasione il documentario Tutti a Casa – Power to the People di Pedersen, sui primi anni del M5S in Italia, e il corto Football Heroes by Heart di Ehrnrooth, che vede giocatori alle prime armi nominati Campioni Internazionali.
Dopo il successo dello scorso anno legato alla rassegna su Teddy Award, il Premio a tematica queer della Berlinale, il RIFF propone quest’anno un titolo LGBTQ ovvero legato all’identità di genere. Una scelta che dimostra la volontà di indagare un tema che nel nostro paese suscita accesi dibattiti politici e sociali. Il film di quest’anno sarà A Winter to Remember dell’argentina Cecilia Valenzuela Gioia. Il film sarà presentato martedì 28 novembre alle 22.15.
Il RIFF inoltre, in occasione dei cinquant’anni dalla creazione della Comunità Europea, proporrà al pubblico Il figlio di Saul di László Nemes domenica 3 dicembre alle ore 16.00, pellicola vincitrice del David di Donatello per il miglior film dell’Unione Europea. Il lavoro del trentanovenne Nemes, utilizzando un innovativo metodo di ripresa, ci mostra gli ultimi giorni di vita di un sonderkommando, ossia uno dei prigionieri addetti ed assistere i boia all'interno di un non identificato campo di sterminio, che prima di andare incontro a sua volta al massacro, si lancia In un ultimo disperato tentativo di salvezza e umana compassione.
Oltre al David di Donatello, il film ha vinto innumerevoli premi, partendo dal Grand Prix Speciale dalla Giuria al Festival di Cannes del 2015, proseguendo con il Golden Globe come miglior film straniero e con il Premio Oscar nella stessa categoria.
Inno alla pietas a alla rivolta, il film di Nemes è un forte richiamo etico per le nuove generazioni, oltre che una testimonianza straziante, che ci ricorda quanto la memoria degli orrori passati sia un imprescindibile fanale di allarme per affrontare le sfide socio politiche presenti e future.
Focus quest’anno sulla Spagna in musica e sui diritti umani alla kermesse romana. Il programma Opere Prime avrà, infatti, come sottotitolo “storie e canzoni”. Coordinato dalla Fondazione spagnola SGAE (Società Generale degli Autori e degli Editori) e dall’Instituto Cervantes. Il programma propone una panoramica sui registi emergenti che vuole dare voce ai più giovani e mostrare la diversa natura formale e tematica del cinema contemporaneo spagnolo, in cui la musica è uno strumento per avvicinarsi all’immaginario filmico.
In anteprima saranno presentati quattro film in cui le canzoni hanno un ruolo fondamentale per l’intreccio narrativo e per la comprensione dei personaggi.
Si parte affrontando la prospettiva più tradizionalista e familiare con La puerta abierta (La porta aperta) di Marina Seresevsky che sarà presentato martedì 28 novembre alle ore 18.30. il film racconta la storia di Rosa, una prostituta che ha ereditato il mestiere da sua madre Antonia, la quale trasforma la sua vita in un inferno quotidiano. Rosa non riesce a essere felice ma l'arrivo inaspettato di un nuovo membro della sua particolare e assurda famiglia le darà un’opportunità unica per riuscirci. Nel film la musica ha il compito di fare da interludio al dramma.
Si passa poi alla volontà di dare centralità alla donna come in María y los demás (Maria e tutti gli altri) di Nely Reguer che sarà proiettato venerdi 1 dicembre alle ore 20.10.
Maria è una donna sulla trentina che si sente inadeguata. Ha una vita che non le corrisponde per età anagrafica e desideri ma i timori la inchiodano impedendole di evolversi come dovrebbe. Anche in questo caso la musica si presenta come un momento di libertà e fantasia.
La Pols, invece, di Llàtzer García sarà proiettato mercoledì 29 novembre alle ore 16.00. Poco dopo di aver saputo della morte di suo padre, Jacob se ne dimentica. La sua relazione con la sorella Ruth e l’Alba cambierá le loro vite portandole al limite delle convenzioni sociali.
Infine, La muerte en La Alcarria (La morte a La Alcarria) di Fernando Pomares sarà presentato giovedi 30 novembre alle ore 16.00. il film è un musical minimalista nelle terre dell’Alcarria. Due fratelli musicisti ripercorrrono le proprie origini. Durante il viaggio interpreteranno le canzoni, la musica e i testi evocatori di un mondo passato, che non esiste più. La morte in Alcarria è un poema sull’arte dei Fratelli Cubero e il mondo che evocano le loro canzoni. Il film descrive una mappa musicale attraverso musicisti che sembrano mediatori, trovatori, fantasmi del passato.
Dall’8 al 10 dicembre inoltre il Focus sull’India presenterà un evento inedito in grado di gettare uno sguardo sul ricco panorama produttivo del cinema indiano. Un cinema che spazia dalla produzione di piccoli film realizzati da registi indipendenti a tutto quel filone che va sotto il nome di Middle Cinema, ovvero di un cinema contemporaneo che cerca di porsi nel solco della globalizzazione, ibridando la tradizione bollywoodiana con l’estetica del cinema americano ed europea, cercando di catturare la realtà del Paese.
La Giuria del RIFF Awards è composta quest’anno dall’autore e conduttore radiofonico e televisivo Giovanni Aversa, dallo sceneggiatore, regista e produttore Carl Haber, che ha fondato la Rome lnternational Film School, dalla docente sul cinema scandivano e nordico Hanna Laakso, da uno dei fondatori del Festival Internazionale del Cinema di Umea in Svezia e curatori di numerosi altre kermesse Thom Palmen e dallo scrittore e regista David Rocchio.
Il RIFF - Rome Independent Film Festival è realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio. L'iniziativa è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2017 promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e in collaborazione con SIAE.
Il programma e il catalogo sono disponibili nella pagina Media Room del sito: http://www.riff.it/info/media-room/
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