Apre il sipario il Beijing International Film Festival: scopriamo quali film italiani quest’anno arriveranno alle platee della Cina
Sono i fratelli Taviani ad aver inaugurato l’evento mondano di questi giorni a Pechino, il Beijing International Film Festival: il loro Boccaccio, in compagnia di altri due titoli, NH10 di Navdeep Singh e Downshifter di Roman Prygunov ha aperto le danze della kermesse asiatica del momento, sulla bocca di tutti dopo l’arrivo di Marco Mueller alla guida. Tra gli ospiti presenti alla cerimonia d’apertura, c’erano Arnold Schwarzenegger, Jean Jacques Annaud (che è nei cinema cinesi con la sua co-produzione Wolf Totem), Darren Aronofsky e Rob Minkoff, tutti ad ammirare la spettacolare cerimonia degna degli sfarzi dei Giochi Olimpici.
Ma tornando al cinema, nei prossimi giorni non saranno solo i già citati fratelli Taviani e il collega Michele Placido (in corsa per il premio principale con il suo ultimo film La scelta): come già era successo l’anno scorso, e a maggior ragione quest’anno che il direttore artistico è di sangue italiano, ecco la selezione dei film che gireranno tutta la settimana nei cinema della capitale della Grande Cina. Sotto il segno del programma Focus sul Cinema Italiano, abbiamo titoli di giovani e di giovani noti e di navigati artisti in un’accurata selezione del meglio del biennio 2013-2014.
Giuseppe Gigliorosso porta la sua storia quasi vera di Ore diciotto in punto; un piccolo film firmato produttivamente come The Coproducers, uscito l’anno scorso, ma che è riuscito ad arrivare, passo dopo passo, conquista dopo conquista, addirittura alla Cina. Pif e Francesco Munzi offriranno le loro storie su mafia e ‘ndrangheta, la luna nera dell’Italia, sebbene dipinte con toni quasi opposti: ecco La mafia uccide solo d’estate e Anime Nere.
Sono poi gli italiani precari, precarizzati, ma abili nel reinventarsi, di Sydney Sibilia a raccontarsi in Smetto quando voglio. E sempre di Italia si narra, piacevolmente, in altre due fresche commedie.
Daniele Ciprì ci parla con toni leggeri ne La buca, di due personaggi un po’ macchietta (Sergio Castellitto e Rocco Papaleo), e della loro insolita amicizia. Anche Carlo Mazzacurati arriva con una commedia che sfoggia il meglio dei volti spiritosi della recitazione italiana; è La sedia della felicità. A seguire poi Il Giovane Favoloso, un film che sicuramente porterà quanto di più italiano c’è in Cina, grazie alla storia firmata da Martone su Leopardi.
Tra i fisicamente presenti in sala per il pubblico ci sarà Vittorio Moroni con la sua avventura di un adolescente di origini filippine inserito in un meccanismo del tutto sbagliato, Se chiudo gli occhi non sono più qui. Infine, ecco una produzione che vede l’intervento dei fratelli Dardenne e soprattutto del regista Cristiano Bortone, tra i più presenti nelle neo-nate relazioni Cina-Italia. Mentre, infatti, sarà qui per promuovere Marina di Stijn Coninx, Bortone è alle prese con un nuovo progetto girato tra la Cina, il Belgio e l’Italia in cui comparirà un volto di spicco del cinema locale, Guo Xiaodong, dopo il recente successo di Blind Massage in cui veste i panni del responsabile del centro.
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Un gran successo per questa selezione, sebbene non si tratti di una sezione competitiva; ma il festival ha così allargato la sua portata da offrire oltre 40 prime visioni (tra i quali anche un acclamatissimo Sono Sion), e un’ondata di produttori e professionisti da tutto il mondo presenti in questi giorni bollenti al Beijing Film Market. Il festival terminerà il 23 aprile mentre gli incontri produttivi il 20.
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