Annie Proulx vorrebbe non aver mai scritto Brokeback Mountain, racconto che poi sarebbe stato trasformato da Ang Lee in un film di successo coi volti di Heath Ledger e Jake Gyllenhaal. Il motivo? "Troppe lamentele sul finale triste"
Brokeback Mountain è, in definitiva, la pellicola più importante di Ang Lee assieme a La tigre e il dragone. Presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia del 2005, il film è poi stato insignito del Leone d'oro, per poi vincere 3 Oscar (tra cui Miglior Regia), 4 Golden Globes (tra cui Miglior Film) e tanti altri riconoscimenti importanti, senza contare le lodi di noti critici come quelli di Entertainment Weekly, Rolling Stone, USA Today, Hollywood Reporter, Premiere, Chicago Sun-Times, Wall Street Journal e altri ancora.
Eppure, se fosse per Annie Proulx, autrice del racconto da cui è stato tratto il film, la pellicola non esisterebbe proprio. Infatti, la scrittrice ha dichiarato in un'intervista a Paris Review di essersi pentita di aver narrato la storia di Ennis e Jack (interpretati da Heath Ledger e Jake Gyllenhaal nella trasposizione sul grande schermo). Il motivo? Le innumerevoli lettere che la Proulx ha ricevuto, contenenti lamentele sul finale della storia.
Infatti, come ormai sappiamo, i due amanti protagonisti avranno una fine tutt'altra che happy, e questa cosa non dev'essere piaciuta a diversi fan della pellicola, tanto da incolpare la scrittrice. “Un sacco di uomini hanno deciso che la storia doveva finire in modo felice – dice la romanziera – Non riescono ad accettarne il finale, proprio non ci riescono. Così riscrivono la storia, includendoci tutti i tipi di fidanzati e nuovi amanti e così via dopo che Jack è stato ucciso. E questa cosa mi fa imbestialire”.
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L'autrice ha poi continuato spiegando che molte lamentele provengono da persone che non hanno capito la storia, che non è su Ennis e Jack, bensì “Sull'omofobia e una situazione sociale. È su un posto e una particolare mentalità e moralità”. La Proulx ha poi rivelato che le lamentele sono aumentate a dismisura solamente dopo l'uscita della trasposizione di Ang Lee, la quale ha raggiunto un più vasto numero di pubblico. “Vorrei non aver mai scritto la storia – ha detto – È diventata solo causa di battibecchi, problemi e irritazione da quando il film è uscito. Prima del film andava bene”.
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