Parole incoraggianti quelle di Robert Redford, ospite di un Università del Maine per ricevere una laurea ad honorem. Qui si è rivolto alle migliaia di giovani presenti, spiegando come il futuro del mondo sia nelle loro mani
Inossidabile volto del cinema americano da diversi decenni, Robert Redford è stato ospite del Colby College, nel Maine, per ricevere una laurea ad honorem. Qui ha poi parlato di fronte a migliaia di studenti per dare consigli sul futuro, ispirando i tanti giovani ad affrontare più positivamente il domani. “State per fare il vostro ingresso in un mondo che è parecchio difficile – ha detto l'uomo – È molto caotico, molto controverso. Ci sono i problemi climatici, i debiti, le guerre, la paralisi della politica. È una storia triste. Ma questa storia, penso, può essere cambiata, e credo fortemente che possiate farlo voi”.
Redford, oggi 78enne, non molla la presa, e ripone la sua fiducia nelle nuove generazioni. “Non abbiate paura di prendere rischi, non abbiate paura di fallire, siate audaci” - prosegue, aggiungendo che il mondo ha bisogno di “collaborazioni e connessioni”, non solo fra persone, ma anche fra persone e ambiente. D'altronde, l'impegno in campo ambientale del regista/attore è ormai noto da parecchio tempo: ad esempio, nel 1977 pubblicò il libro The Outlaw Trail, opera di denuncia contro l'espansione statunitense nel West. Successivamente, il nostro è poi riuscito a fermare la costruzione di una centrale nello Utah, nonostante le tante minacce che aveva ricevuto dalle industrie. Insomma, Redford non è uno che parla solo per il gusto di farlo, ma il primo a mettersi in marcia ogni qualvolta ce ne sia bisogno.
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Il riconoscimento del College, ovviamente, va anche alla sua carriera artistica. Attivo dagli anni '60, come attore ha lavorato con autori del calibro di Arthur Penn, Sydney Pollack, George Roy Hill, Peter Yates, Jack Clayton, Alan J. Pakula, Barry Levinson e Ivan Reitman. Come regista, nell'81 ha vinto l'Oscar per Gente Comune, battendo, tra gli altri, David Lynch (The Elephant Man), Roman Polanski (Tess) e addirittura Martin Scorsese (Toro Scatenato). Tutto questo, senza dimenticarsi la fondazione, nel 1990, del mitico Sundance Institute, da cui sarebbe poi nato l'omonimo festival che avrebbe contribuito a lanciare cineasti come Quentin Tarantino, Kevin Smith, Jim Jarmusch, Darren Aronofsky e Christopher Nolan.
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