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Autore Pierre Hombrebueno :: 15 Luglio 2015

I film preferiti del giovane prodigio canadese Xavier Dolan? Non solo degli autentici classici come "I 400 colpi" di François Truffaut, ma anche alcuni insospettabili titoli come "Titanic" di James Cameron e la saga di "Harry Potter"

Xavier Dolan

L'uomo perfetto ha un nome, ed è Xavier Dolan. Giovanissimo, bellissimo e talentuosissimo, a 25 anni è già uno dei cineasti più amati del panorama, merito di pellicole come Mommy, Les amours imaginaires e Laurence Anyways. Stracool e con un gusto imbattibile per quanto riguarda la musica anni '90, scopriamo ora i suoi film preferiti, quelle indelebili pellicole di cui si è nutrito per tutta l'adolescenza e oltre. Sapevate ad esempio che il nostro è un grandissimo fan di Harry Potter, tanto da tatuarsi il serpente simbolo dei cattivi della saga? “Questo è il marchio oscuro - spiega - L'ho fatto quando Voldemort mi ha reclutato”.

Chiunque abbia avuto la fortuna d'intervistare Dolan, poi, sa bene quanto l'autore ami alla follia Titanic di James Cameron, dichiarandola una delle sue fonti d'ispirazioni primarie. Quando aveva 8 anni, scrisse addirittura una lettera a Leonardo DiCaprio: “Ciao, ho visto Titanic 5 volte.. tu sei un grande attore e ti ammiro”. Chissà se ora che è così lanciato e famoso, Leo non accetti finalmente di lavorare con lui? In fondo mezza Hollywood si è ormai prostrata ai piedi di Dolan, a iniziare da Jessica Chastain e Marion Cotillard.

Ancora: grande rispetto anche per Gus Van Sant, tra i portavoce più importanti della scena queer americana anni '80. Dice Xavier su Mala Noche: “Gus Van Sant è il mio eroe, e questo film è un concentrato di tutto ciò che amo di lui: brillanti giochi con la macchina da presa, amori insoddisfatti e smorzati, belle scene in macchina. La voce fuori campo è eccitante e vera, mai inutile o superficiale. È un film autentico, intimo, universale e senza età”. 

[Leggi anche: Xavier Dolan dirige Jessica Chastain in "The Death and Life of John F. Donovan"]

Infine, ecco la presenza di due cineasti francesi tra i più celebrati della storia. Da una parte, François Truffaut e I 400 colpi (“La prima volta che mi sono innamorato, e la prima volta che qualcuno mi ha amato a sua volta. Non mi sento molto originale quando affermo che questo è stato il film che mi ha fatto capire di voler fare il regista” - sostiene Dolan); dall'altra, l'immancabile Jean-Luc Godard, e in particolare Pierrot Le Fou aka Il bandito delle undici. “La libertà definitiva – commenta il prodigio canadese – Libertà di parola, libertà d'immagini, libertà di colori e libertà d'amore. Questo è un Godard al culmine della sua arte, all'apice del suo lavoro. Un tipo di cinema che non si nega nulla”. 

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