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Autore Redazione :: 4 Gennaio 2015

Almodóvar pronto a realizzare il suo prossimo film. Il titolo è "Silencio". A produrlo, come sempre in passato, è il fratello minore del regista Agustín per la famosa Casa di Produzione madrilena El Deseo

Pedro Almodovar

Pedro Almodóvar si appresta a realizzare il suo prossimo film. Il titolo è Silencio. A produrlo, come sempre in passato, è il fratello minore del regista Agustín per la famosa Casa di Produzione madrilena El Deseo.

Ancora, dalle dichiarazioni che Agustín Almodóvar ha fatto a “Variety” proprio ieri, il film è nella fase di prima definizione, in quanto mancano ancora i primi step del casting, i sopralluoghi per determinare le locations dei set, che partiranno dal prossimo aprile e saranno quasi tutte in Spagna, in particolare a Madrid.

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Secondo le prime dichiarazioni che Pedro Almodóvar ha rilasciato al giornale di economia e finanza “Financial Times”, nel corso di una lunga intervista, si tratterà di un dramma particolarmente eccitante e che ha eccitato il regista. Un film sulle donne con grandi donne come protagoniste. Tuttavia sulla trama si sa ancora pochissimo. Secondo più voci si tratterebbe di una storia che cerca di mettere in luce quali sono gli elementi cardine come il silenzio che possono causare i guai peggiori e complicare la vita ai personaggi femminili, protagonisti assoluti del film. Almodóvar, nonostante rivelasse pochissimo sulla storia, ha confessato che la sceneggiatura è del tutto completa.

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Pedro Almodóvar è quindi giunto al suo ventesimo lungometraggio. È uno dei pochissimi cineasti che va assolutamente visto e seguito con attenzione, perché è riuscito con i suoi ultimi film a continuare una sperimentazione visiva che magari all’inizio si credeva solo frutto di una verve scintillante da commedia bizzarra. Invece la sua capacità di inventare luoghi immaginari si può dire che è cresciuta con le ultime opere, di cui si può certamente intuire la concentrazione e la cura: Pedro Almodóvar non è uno che fa film ogni anno tanto per farli. La pelle che abito (2011), infatti, è un film ancora da digerire per tutte le riflessioni che richiama sulla apparenza, sulle estetiche del corpo e sulle pratiche chirurgiche di modificazione di un’identità che frantuma anche le opposizioni di generi sessuali.

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E l’ultimo suo film, Gli amanti passeggeri (2013), che molti hanno classificato come minore, è comunque una delle commedie più bizzarre e fresche viste negli ultimi anni.  Almodóvar, proprio nell’intervista al Financial, si dice rammaricato che alcuni critici continuino a considerare la commedia un genere meno importante. Per lui è invece “un genere superiore, specialmente considerando la lezione dei più grandi come Ernst Lubitsch e Billy Wilder. Nei film di Wilder si rifletteva tutta la società americana anche se lui era un austriaco”.

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