Giovedì 13 Novembre arriva nelle nostre sale l'ultima produzione di Eli Roth, "Clown", film horror diretto da Jon Watts. Approfittiamone per scoprire insieme i film preferiti del cineasta di "Hostel" e "Cabin Fever"
Pochi registi possono vantare la medesima vastità del background cinefilo di Eli Roth. Vien da pensare a Quentin Tarantino ovviamente, ed infatti sono grandi amici e collaboratori. Giovedì 13 Novembre esce finalmente nelle nostre sale Clown, film horror di Jon Watts prodotto proprio da Roth, che in questa mansione non è certamente nuovo, basti pensare a L'ultimo esorcismo di Daniel Stamm, The Sacrament di Ti West e alla serie tv uber cool Hemlock Grove. L'occasione è dunque giusta per approfondire l'autore: quali sono i suoi film preferiti e le pellicole che l'hanno formato? Scopriamole insieme.
“Il mio film preferito di sempre? Cambia spesso, ma le pellicole su cui torno più spesso sono Yellow Submarine, Shining, Guerre Stellari e Monty Python e il Sacro Graal”, ha risposto il regista durante una vecchia intervista con il Guardian. Sicuramente interessante vedere film di genere così vari, passando dall'horror di Kubrick alla comicità dei Python, dai Beatles a Luke Skywalker e Han Solo. Inevitabile, poi, non essere un fan di David Lynch. Ecco che cosa dice su Velluto Blu: “L'ho visto quando avevo 14 anni. Mio padre era tornato dal cinema con mia madre, e mi ha detto 'Eli, questo è un film importante da vedere se vuoi diventare un regista'. Siamo andati la sera dopo e sono rimasto affascinato. Non sono mai stato trascinato così tanto da un film senza tempo. Gli orologi erano degli anni '50, ma con un'ambulanza degli anni '60, e la musica di un'altra era, nonostante fosse ambientato in un mondo oscuro e moderno. È un capolavoro”.
Per uno che frequenta la compagnia di Tarantino, è poi impossibile non avere una particolare attrazione verso il cinema asiatico. Tra i suoi autori preferiti? Assolutamente Park Chan-wook. “Ho visto Symphathy for Mr. Vengeance nel 2002, e mi è piaciuto così tanto che ne ho passato una copia a Quentin Tarantino prima che lui partisse per Cannes, perché volevo che fosse preparato per Old Boy. Old Boy è un film incredibilmente complesso, bello e orrorifico che ti tiene nauseato e teso fino ai fotogrammi finali. È un racconto di vendetta oscuro, impazzito e malato, con una delle migliori scene di combattimento con un martello di sempre. Park ha una grande influenza su di me, ed è stato una delle mie grandi ispirazioni per Hostel”.
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E tanto per rimanere in ambiti tarantiniani, ecco I corpi presentano tracce di violenza carnale, che Roth definisce il capolavoro di Sergio Martino, L'ultimo treno di notte di Aldo Lado, da cui ha tratto molta influenza per Hostel II, e Beatrice Cenci di Lucio Fulci, “un film magnifico, così intelligente, ben fatto e contemporaneo”. E ancora: grande amore per Incubo sulla città contaminata di Umberto Lenzi, il capolavoro Avere vent'anni di Fernando Di Leo, Troll 2 di Claudio Fragasso e Tre passi nel delirio di Federico Fellini.
Insomma, Eli Roth come figlio del cinema bis italiano e non solo: come si fa a non amarlo? Anche per questo, siamo proprio curiosi di vedere la sua ultima produzione, Clown, in attesa di quel Green Inferno ormai disperso negli scaffali dei nostri distributori.
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